L’evento COP29 attualmente in corso a Baku sta attirando un crescente interesse tra i delegati presenti. Nel secondo giorno di questa conferenza annuale delle Nazioni Unite sul clima, si respirava un senso di cauto ottimismo.
Marlena Nyanserema-Achoki, rappresentante del governo keniano, ha condiviso le sue impressioni: “I negoziati intensi sono iniziati proprio ieri, ma stiamo già vedendo opinioni e commenti divergenti da parte dei paesi sulle loro aspettative. Siamo ottimisti, ma bisognerà aspettare fino alla fine del prima settimana per saperne di più.”
Pascale Palmer, membro della We Mean Business Coalition, ha sottolineato il suo ottimismo dopo l’annuncio di ieri del primo ministro britannico Keir Starmer. L’obiettivo fissato è quello di ridurre le emissioni dell’81% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2035, in linea con l’obiettivo dell’Accordo di Parigi di limitare il riscaldamento a 1,5 gradi Celsius, al di sopra dei livelli preindustriali. Un’iniziativa accolta con favore da molti stakeholders.
Mercoledì si terranno i discorsi di oltre due dozzine di leader mondiali, fornendo una piattaforma per discorsi e discussioni cruciali.
L’ordine del giorno prevede anche un aggiornamento sul Trattato di non proliferazione dei combustibili fossili, un’idea ispirata da precedenti movimenti che hanno cercato il sostegno internazionale per il controllo delle armi nucleari, dell’inquinamento da plastica e delle armi chimiche.
Questo evento sembra segnare un importante punto di svolta nella consapevolezza globale dell’emergenza climatica. Governi, organizzazioni e cittadini di tutto il mondo sono chiamati a cooperare e ad agire in modo decisivo per combattere il cambiamento climatico e preservare il nostro pianeta per le generazioni future. La COP29 di Baku offre una preziosa opportunità per unirsi attorno a questo obiettivo comune e portare avanti discussioni e azioni concrete per un futuro più sostenibile.