Sfide e opportunità per l’Africa sotto la presidenza di Donald Trump

L’ascesa al potere di Donald Trump ha suscitato reazioni contrastanti in Africa, con aspettative modeste per l’impatto della sua presidenza sul continente. Mentre alcuni paesi come Kenya e Nigeria hanno espresso il desiderio di rafforzare la cooperazione con gli Stati Uniti, l’Africa non sembra essere una priorità per l’amministrazione Trump. Gli osservatori avvertono del disinteresse americano per l’Africa, nonostante alcune opportunità di cooperazione. Le tensioni sono palpabili anche riguardo ai finanziamenti americani per la salute e i diritti umani, accentuando le sfide politiche ed economiche che l’Africa deve affrontare. In un contesto in cui stanno emergendo nuovi allineamenti, il futuro delle relazioni tra America e Africa rimane incerto, richiedendo un rinnovato dialogo per affrontare le sfide comuni.
L’ascesa al potere di Donald Trump ha suscitato reazioni contrastanti nel continente africano. Mentre alcuni leader hanno espresso il desiderio di rafforzare i legami con gli Stati Uniti, le aspettative rimangono modeste riguardo al reale impatto della sua presidenza sull’Africa, popolata da oltre 1,4 miliardi di persone.

Kenya e Nigeria, attraverso William Ruto e Bola Tinubu, hanno espresso la loro disponibilità ad approfondire la cooperazione con Washington. Tuttavia, gli osservatori ritengono che l’Africa non sarà in cima alla lista delle priorità di Trump, che in passato ha definito i paesi africani “paesi di merda”.

Il professor Charles Ray, presidente del Programma Africa presso l’Institute for Foreign Policy Research, sottolinea che la politica estera americana non pone l’Africa al centro delle sue preoccupazioni, ad eccezione della sua visione competitiva con attori come Russia e Cina. Secondo lui, Joe Biden aveva menzionato l’Africa come partner chiave, ma sono seguite poche azioni concrete.

È ampiamente previsto che l’Africa sarà relegata in fondo alla lista delle priorità di Trump, facendo presagire azioni guidate da uno stile di leadership transazionale ed egocentrico. Molti esperti concordano sul fatto che la strategia “America First” di Trump non promuoverà una maggiore attenzione all’Africa.

Tuttavia, alcuni credono che ci siano opportunità da sfruttare in Africa. J. Peter Pham, ex inviato speciale di Trump per la regione dei Grandi Laghi e del Sahel, prevede una situazione vantaggiosa per tutti con il rinnovo dell’African Growth and Opportunity Act. Tuttavia, i legislatori statunitensi mettono in dubbio la cooperazione di alcuni paesi africani, evidenziando possibili violazioni della politica estera statunitense e degli interessi di sicurezza nazionale.

Per quanto riguarda la questione delle crisi sanitarie e dei diritti legati all’aborto e alla comunità LGBTQ+ in Africa, una potenziale riduzione dei finanziamenti da parte degli Stati Uniti rischia di compromettere i servizi essenziali a beneficio di milioni di ragazze e giovani donne nel continente.

Accanto a queste questioni, stanno emergendo nuovi allineamenti in Africa, con un crescente interesse per i partenariati con Russia e Cina, a scapito delle relazioni storiche con Stati Uniti e Francia. La Cina, concentrando la propria cooperazione sui prestiti infrastrutturali, e la Russia, il principale fornitore di armi del continente, competono con l’America per l’accesso alle risorse minerarie dell’Africa.

In questo contesto complesso, l’Africa si trova ad affrontare grandi sfide politiche, economiche e sociali, che richiedono un approccio equilibrato basato su sicurezza, sviluppo economico e diritti umani.. Questo periodo di transizione politica negli Stati Uniti solleva interrogativi sul futuro delle relazioni tra America e Africa e ci incoraggia a esplorare nuove strade di cooperazione per rispondere alle sfide comuni che sorgono in questi due continenti.

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