Nelle profondità delle regioni aride dello Zimbabwe, agricoltori come Gertrude Siduna e Muchaneta Mutowa stanno dimostrando l’adozione di pratiche agricole rispettose del clima per adattarsi alle difficili condizioni ambientali. Grazie alla formazione finanziata dall’Agenzia degli Stati Uniti per lo sviluppo internazionale (USAID), questi agricoltori hanno potuto scoprire colture e tecnologie adatte ai cambiamenti climatici che affliggono lo Zimbabwe.
Gertrude Siduna, originaria del distretto di Chipinge, a 49 anni ha scelto di coltivare peperoncini al posto del tradizionale mais. Questa transizione ha trasformato la sua vita. “Raccolgo semplicemente i miei peperoni dai campi e li porto al centro di lavorazione Cargill vicino a casa mia. È semplice, ricevo i miei soldi, che poi uso per comprare la farina di mais… I peperoncini sono molto meglio del mais”, dice. spiega. Dal suo primo raccolto, Siduna ha generato un reddito di circa 400 dollari, garantendo stabilità finanziaria in una regione dove la siccità spesso mette a repentaglio le colture tradizionali.
Anche Muchaneta Mutowa ha beneficiato di queste iniziative, in particolare attraverso l’accesso alla tecnologia solare per l’approvvigionamento idrico. Questa innovazione ha portato fonti d’acqua affidabili nel suo villaggio, riducendo la necessità di andare a prendere l’acqua da letti di fiumi lontani e asciutti. “La tecnologia solare è stata molto utile”, afferma. “Ora abbiamo un facile accesso all’acqua che scorre dai rubinetti. Non paghiamo per il sole… ma è diventato una vera risorsa.”
Nella regione di Chiredzi, un altro agricoltore, Kenias Chikamhi, considera la coltivazione del mais tradizionale sempre più insostenibile, spesso definendola una “scommessa rischiosa” a causa delle ricorrenti siccità. Colture come il miglio sono diventate alternative valide per gli agricoltori nell’ambito dei programmi sostenuti dall’USAID.
In tutto lo Zimbabwe, gli orti comunitari con irrigazione solare producono raccolti essenziali come cipolle, verdure in foglia e fagioli. Questi orti non solo nutrono le famiglie, ma aiutano anche a finanziare i bisogni primari, come le tasse scolastiche, attraverso la vendita di verdure.
Tuttavia, man mano che cresce la necessità di aiuti alimentari, l’USAID e altre agenzie umanitarie stanno cercando di migliorare il loro approccio alla sicurezza alimentare globale. A seguito di una valutazione da parte del Government Accountability Office (GAO) degli Stati Uniti, l’USAID ha adottato misure per misurare meglio i risultati dei suoi programmi. Si prevede che le raccomandazioni finali verranno adottate in ottobre, con la pubblicazione dell’ultimo piano di attuazione della strategia globale per la sicurezza alimentare.
Nel mutevole panorama agricolo dello Zimbabwe, le iniziative dell’USAID stanno davvero trasformando i mezzi di sussistenza degli agricoltori, garantendo al tempo stesso una sicurezza alimentare sostenibile per le comunità vulnerabili. Nel percorso verso una maggiore resilienza di fronte ai cambiamenti climatici, queste pratiche agricole intelligenti aprono nuove prospettive per un futuro alimentare più sicuro e prospero nello Zimbabwe.