Fatshimetrie, il 15 novembre, è stata teatro di un sinistro attentato perpetrato dalle ADF a Mabisio, un villaggio del settore Bapere, situato nel territorio di Lubero, nel Nord Kivu. Il bilancio è pesante, con almeno 9 persone uccise, altre rapite e case bruciate. Gli aggressori hanno preso di mira un villaggio dove non sono schierate le forze armate, seminando il terrore tra i civili e saccheggiando alcune farmacie locali.
Di fronte a questa tragedia, la popolazione locale fu costretta a rifugiarsi nei villaggi vicini ritenuti più sicuri. L’amministratore del territorio di Lubero, il colonnello Alain Kiwewa, ha confermato che gli eserciti congolese (FARDC) e ugandese (UPDF) erano impegnati in operazioni per rintracciare gli aggressori responsabili di questo atto abominevole.
Il bilancio delle vittime è insostenibile, con nove vittime da deplorare, tra cui sei uomini e tre donne. Gli aggressori, fedeli ai loro metodi barbari, hanno saccheggiato e bruciato case, attività commerciali e farmacie. Il loro obiettivo: procurarsi cibo e medicine a spese della popolazione innocente.
L’intervento della coalizione delle forze armate mira a neutralizzare i responsabili di questa violenza insensata e a ripristinare la sicurezza nella regione. Tuttavia, questi ripetuti attacchi delle ADF dimostrano la necessità di una vigilanza costante e di una risposta adeguata per proteggere i civili vulnerabili.
Di fronte a questi tragici eventi, la solidarietà e il sostegno alle vittime e alle loro famiglie devono essere una priorità. È fondamentale condannare fermamente tali atti di violenza e fare tutto il possibile per evitare ulteriori tragedie di questo tipo.
In definitiva, questo attacco a Mabisio ricorda tragicamente la persistenza delle sfide alla sicurezza nella regione, sottolineando al tempo stesso l’importanza cruciale di rafforzare le misure per proteggere le popolazioni e proseguire gli sforzi per sradicare i gruppi armati responsabili di queste atrocità.