Nel cuore delle questioni politiche e strategiche dell’Africa, si tiene il primo convegno scientifico della stagione culturale 2024-2025 del Centro Ricerche e Studi sul Medio Oriente, dal titolo “Le politiche etiopiche e il loro impatto sull’Africa”. Questo evento ha riunito molti ricercatori egiziani e arabi, tra cui il professore assistente di scienze politiche presso la Facoltà di studi africani dell’Università del Cairo, Mahmoud Zakaria, e il direttore del Centro, Hatem al-Abd.
Questa conferenza, sotto il patrocinio del presidente dell’Università di Ain Shams, Mohamed Diaa Zein al-Abedin, si è concentrata sull’importanza cruciale di studiare da vicino le politiche etiopi e le loro ripercussioni sulla sicurezza nazionale egiziana e sull’Africa, in particolare in termini di politiche legate all’acqua.
Al-Abd ha sottolineato che queste politiche idriche portate avanti dall’Etiopia rappresentano una palese violazione delle leggi e delle norme internazionali, minando gli accordi raggiunti riguardo alle acque del Nilo, che obbligano i paesi a monte a non costruire dighe o adottare misure che potrebbero alterare le quote di paesi a valle (Egitto e Sudan). Egli ha ricordato che l’Egitto sostiene sempre gli sforzi di sviluppo dei paesi africani, ma si opporrà fermamente a qualsiasi misura che leda il suo diritto alle acque del Nilo, un diritto storico che non può essere messo in discussione.
Mahmoud Zakaria ha inoltre evidenziato i disordini interni all’Etiopia, segnati dall’alternanza dei regimi al potere e dagli scontri tra il governo guidato da Abiy Ahmed e gruppi di opposizione di diverso orientamento. Ha denunciato le manovre del governo etiope volte a creare crisi internazionali per distogliere l’attenzione dalle crisi e dai conflitti interni.
Dal suo intervento è emerso che l’Etiopia ha adottato politiche tali da compromettere la sicurezza nazionale in Medio Oriente, in particolare nei confronti dell’Egitto, attraverso la firma di un memorandum d’intesa con la regione separatista del Somaliland, segnando così il riconoscimento della sua indipendenza dalla Somalia e dei suoi paesi sovranità per ottenere uno sbocco sul Mar Rosso. Una decisione che solleva preoccupazioni per il suo impatto sulla sicurezza nazionale egiziana.
In conclusione, è innegabile che una delle politiche etiopi più preoccupanti sia la costruzione della Grande Diga Rinascimentale Etiope, che avrebbe conseguenze dannose sulle quote storiche di Egitto e Sudan nelle acque del Nilo, sancite da numerosi accordi storici e trattati riconosciuti a livello internazionale. Gli sforzi dell’Egitto per affrontare queste politiche etiopi, sia attraverso colloqui bilaterali che all’interno di organizzazioni internazionali come l’Unione Africana e il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, riflettono la sua determinazione a preservare i suoi diritti legittimi e ancestrali sulle acque del Nilo.