La mobilitazione in Ciad per il ritiro delle truppe francesi: un cambiamento decisivo.

In Ciad, una grande mobilitazione popolare chiede il ritiro delle truppe francesi, in seguito alla decisione del governo di porre fine all
*Fatshimetria*

Centinaia di persone si sono riversate nelle strade di N’Djamena in Ciad, proclamando all’unisono la necessità del ritiro delle truppe francesi dal Paese. Questa mobilitazione fa seguito alla decisione presa dal governo del Ciad di porre fine a un accordo di cooperazione militare con il suo ex colonizzatore, la Francia.

Nel cuore della capitale, i manifestanti hanno scandito slogan come “Ciad per noi, Francia fuori”, brandendo striscioni che affermavano il loro rifiuto di vedere un solo francese sul suolo ciadiano. Il comunicato ufficiale che annuncia la fine dell’accordo di difesa con la Francia non precisa l’orario di partenza dei circa 1.000 soldati francesi presenti in Ciad.

Alcuni manifestanti si sono diretti verso una base aerea militare che ospita soldati francesi, chiedendone l’immediato ritiro. Altri si sono radunati davanti all’ambasciata francese, dove una grande presenza di sicurezza dell’esercito ciadiano proteggeva l’edificio.

“Non vogliamo più la presenza francese in Ciad”, ha affermato il dottor Hissein Massar, ex ministro della sanità pubblica. “Questa protesta finirà quando i francesi lasceranno il Ciad”, ha aggiunto.

Il Ciad è stato uno degli ultimi paesi della regione in cui la Francia ha mantenuto una presenza militare significativa, dopo essere stata cacciata negli ultimi anni da Niger, Mali e Burkina Faso, combattendo gruppi estremisti islamici insieme alle truppe regionali. Questi paesi si sono avvicinati alla Russia, che ha schierato mercenari nella regione del Sahel, una vasta area situata sotto il deserto del Sahara.

Il presidente ad interim del Ciad, Mahamat Deby Itno, ha preso il potere dopo che suo padre, che ha governato il paese per più di tre decenni, è morto combattendo con i ribelli nel 2021. L’anno scorso, il governo ha annunciato un’estensione della transizione di 18 mesi per altri due anni , scatenando proteste a livello nazionale.

Il Ciad ha affermato che la decisione di porre fine all’accordo non mette in alcun modo in discussione i suoi legami storici con la Francia e che desidera mantenere le relazioni in altri settori di interesse comune. La popolazione ciadiana attende ora di vedere come si evolverà questa situazione, nella speranza di un risultato che rispecchi veramente le aspirazioni e gli interessi del Paese.

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