**Fatshimetrie: combattere l’oscurità per una nazione illuminata**
Da decenni la Repubblica Democratica del Congo (RDC) subisce gli orrori della violenza perpetrata da gruppi armati, seminando terrore e lasciando nel lutto intere famiglie. Tra il 20 settembre e il 29 novembre 2024, la MONUSCO ha riportato dati allarmanti: 427 persone hanno perso la vita, vittime di queste violenze, attribuite principalmente alle Forze Democratiche Alleate (ADF), M23, CODECO, Nyatura, ai gruppi Maï-Maï, ai Wazalendo e le FDLR.
Suscitano indignazione le violazioni dei diritti umani registrate: 910 casi, di cui il 69% attribuibili a gruppi armati. Le popolazioni civili, già indebolite da decenni di conflitti, continuano a subire orrori, subendo abusi, attacchi mirati ed esecuzioni sommarie.
Il rapporto evidenzia anche gli attori statali coinvolti, come le FARDC, responsabili di violenze e abusi. Lungi dal proteggere la popolazione, alcune forze dell’ordine contribuiscono ad aggravare una situazione già precaria. I centri di detenzione, che dovrebbero garantire sicurezza e giustizia, diventano luoghi di sofferenza e ingiustizia, dove uomini e donne muoiono per mancanza di cure di base.
Nel Nord Kivu, l’M23 si distingue per la sua brutalità, infliggendo indicibili sofferenze a civili innocenti. Ricordiamo il tragico caso di una bambina di 7 anni, vittima di una barbara vendetta contro il padre, accusato ingiustamente di appartenere alle forze di Nyatura.
Inoltre, le condizioni di detenzione disumane denunciate nel rapporto sollevano questioni cruciali sul rispetto dei diritti fondamentali e sul dovere di protezione dello Stato nei confronti dei suoi cittadini. È essenziale mettere in discussione queste pratiche abusive, dove la vita di un individuo non pesa di fronte all’arbitrarietà e alla negligenza.
È urgente unire i nostri sforzi per spezzare questo ciclo di violenza e ingiustizia, per rendere la RDC un paese dove regnano pace e dignità. I cittadini congolesi meritano una realtà migliore, dove sicurezza, diritti umani e giustizia non siano parole vuote, ma solide basi su cui costruire un futuro prospero.
In definitiva, è responsabilità di tutti, delle forze coinvolte e della comunità internazionale, lavorare insieme per illuminare l’oscurità che assale la RDC e garantire che “Fatshimetrie”, l’era di una nazione illuminata dalla giustizia e dalla pace, diventi una realtà tangibile.