Fatshimetrie news – Numerosi attacchi aerei hanno colpito la capitale del Sudan negli ultimi giorni, uccidendo almeno 175 persone e ferendone altre decine.
Questi attacchi sono stati attribuiti alle Forze di supporto rapido (RSF), impegnate da 20 mesi in un conflitto con l’esercito sudanese.
Il primo attacco è avvenuto lunedì, quando un attacco aereo ha colpito un mercato affollato nella città di Kabkabiya, 180 km a ovest del Nord Darfur, uccidendo almeno 100 civili, tra cui donne e bambini, secondo un gruppo per i diritti umani.
Un altro attacco ha preso di mira un autobus passeggeri, uccidendo tutti i passeggeri a bordo, ovvero 22 persone, ha dichiarato in un comunicato Ahmed Othman Hamza, condannando il “massacro” commesso da RSF.
In un altro incidente, almeno 65 persone sono state uccise a Omdurman, una regione controllata dall’esercito, secondo il governatore di Khartoum Ahmed Othman Hamza, che ha anche affermato che circa 100 persone sono rimaste ferite durante l’incursione.
Martedì si sono verificati gli scontri più violenti dell’anno tra l’esercito regolare, guidato dal generale Abdel Fattah al-Burhan, e la RSF, comandata dal suo ex alleato e vice, il generale Mohamed Hamdan Dagalo.
Il Sudan, un paese prevalentemente arabo ai margini dell’Africa sub-sahariana, è precipitato nella guerra civile nel 2023, quando sono scoppiati i combattimenti tra l’esercito e un gruppo paramilitare noto come Rapid Support Forces, emerso dalla temibile milizia Janjaweed del Darfur.
Sebbene le stime siano difficili da ottenere, almeno 24.000 persone sono state uccise e milioni sono sfollate in un conflitto in gran parte oscurato dalle guerre in Medio Oriente e Ucraina in termini di attenzione globale.
Questa escalation di violenza in Sudan solleva serie preoccupazioni sulla sicurezza dei civili e sottolinea la necessità di un’azione internazionale urgente per porre fine a questo conflitto devastante. È necessario proteggere i civili innocenti e cercare una soluzione pacifica e duratura per porre fine alle sofferenze del popolo sudanese.