L’importanza di produrre antiveleno contro il morso di serpente in Sud Africa è attualmente al centro dell’attenzione, poiché il lavoro per aggiornare gli impianti di produzione presso i produttori di vaccini sudafricani (SAVP) ritarda la produzione di queste preziose dosi. Questo aggiornamento delle infrastrutture mira a far fronte ai guasti ricorrenti dovuti all’invecchiamento delle apparecchiature e alle infrastrutture inadeguate, come evidenziato dal Servizio Laboratorio Sanitario Nazionale in una dichiarazione ufficiale.
Secondo l’African Snakebite Institution, ogni anno in Sudafrica più di 4.000 persone vengono morse dai serpenti, ma solo un quarto di loro viene ricoverato in ospedale. E di questi, solo il 10% necessita di trattamento con antiveleno. Nonostante queste cifre allarmanti, sembra che il paese abbia abbastanza veleno di serpente per l’immunizzazione, come confermato da varie fonti, tra cui Jason Seale, direttore dell’Hartbeespoort Dam Snake and Animal Park.
I morsi di serpente sono più comuni nelle regioni del KwaZulu-Natal e del Mpumalanga, con 24-34 persone morse all’anno ogni 100.000 persone. Anche la provincia del Nord Ovest è interessata da un elevato numero di morsi. Il SAIMR multivalente, prodotto dai produttori di vaccini sudafricani, è l’antiveleno più comunemente usato in Sud Africa. Tuttavia, Panaf Premium, approvato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e utilizzato presso l’Hartbeespoort Dam Snake and Animal Park, offre una soluzione più completa, essendo efficace contro i veleni di 24 specie di serpenti, rispetto alle sole 10 del SAIMR multiuso.
Panaf Premium è disponibile in forma liofilizzata, che gli conferisce una durata di quattro anni senza richiedere la conservazione refrigerata. Nonostante un costo per fiala più elevato rispetto al SAIMR multiuso, i pazienti generalmente necessitano di un numero raddoppiato di fiale di Panaf per un trattamento efficace. Quest’ultimo ha però il vantaggio di non provocare anafilassi, a differenza del SAIMR multivalente, che può scatenare reazioni allergiche in circa quattro pazienti su dieci, richiedendo un intervento medico urgente.
Secondo l’African Snakebite Institute, circa nove pazienti su dieci ricoverati in ospedale per morso di serpente non necessitano di antiveleno, a causa del basso livello di avvelenamento. Questi dati evidenziano l’importanza di avere accesso ad un antiveleno adeguato per un trattamento efficace dei morsi di serpente, e l’interruzione della produzione presso SAVP evidenzia l’urgenza di risolvere i problemi relativi alla fornitura di antiveleno in Sud Africa.
Il National Health Laboratory Service non è riuscito a fornire informazioni sulla ripresa della produzione dell’antidoto, mettendo in dubbio la futura disponibilità di questi antidoti salvavita contro il morso di serpente.. La necessità di garantire una fornitura regolare e affidabile di antiveleno dovrebbe rimanere una priorità per le autorità sanitarie sudafricane al fine di salvare vite umane e proteggere le persone dai pericoli dei morsi di serpente.