Il recente annuncio del ministro della Difesa israeliano Israel Katz riguardo alla riuscita distruzione della flotta siriana dopo una serie di intensi raid israeliani a partire da domenica scorsa ha suscitato forti reazioni. Durante una visita alla base navale di Haifa, accompagnato dal comandante in capo della marina israeliana David Saar Salama, Katz ha sottolineato l’impatto strategico di questa operazione.
Durante la sua visita, il ministro è stato informato sulle operazioni in corso effettuate dalla marina israeliana per smantellare la flotta siriana utilizzando navi missilistiche. Katz ha dichiarato: “L’esercito israeliano ha lavorato in Siria negli ultimi giorni per neutralizzare le capacità strategiche che minacciano lo Stato di Israele”.
Rivolgendosi alle fazioni armate che hanno rovesciato il regime di Bashar al-Assad, Katz ha avvertito: “Avverto i leader ribelli in Siria: chiunque segua il percorso di Assad finirà come lui”.
Ha aggiunto: “Non permetteremo a un’entità estremista di attaccare Israele al di fuori dei suoi confini e mettere in pericolo i suoi cittadini. Prenderemo tutte le misure necessarie per eliminare la minaccia”.
In collaborazione con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, Katz ha ordinato all’esercito israeliano di istituire una zona di protezione sterile contro le armi e le minacce terroristiche nel sud della Siria, senza una presenza israeliana permanente.
Questa decisione mira a prevenire la creazione di un’organizzazione terroristica in Siria e ad evitare una situazione simile a quella verificatasi in Libano e Gaza prima del 7 ottobre. Katz ha sottolineato che qualsiasi minaccia contro Israele verrà affrontata con fermezza.
In conclusione, la politica di difesa di Israele nei confronti della Siria evidenzia la determinazione del governo nel garantire la sicurezza dei suoi cittadini. Il mantenimento di una zona di confine sicura mira a prevenire potenziali minacce e a proteggere le regioni di confine. Mantenere questo fragile equilibrio tra difesa e deterrenza rappresenta una sfida costante per Israele in una regione piena di instabilità.