Protesta in Tunisia: lotta per la libertà di espressione di fronte al decreto legge 54


Nell’attuale Tunisia, soffia un vento di protesta nella sfera politica e mediatica in seguito all’adozione del decreto legge 54. Questa legislazione, promulgata nel 2022 dal presidente Kaïs Saïed, era inizialmente intesa a combattere la diffusione della disinformazione e la criminalità informatica sui social reti. Tuttavia, la sua applicazione ha sollevato serie preoccupazioni riguardo al suo utilizzo per mettere la museruola alla stampa, agli oppositori politici e ai cittadini impegnati.

Il decreto legge 54 prevede severe sanzioni per chi diffonde notizie o voci false, con ingenti sanzioni pecuniarie e la reclusione fino a cinque anni. Questa repressione ha già portato ad azioni legali contro una quindicina di giornalisti, alcuni dei quali sono stati arrestati e incarcerati. Gli utenti di Internet non vengono risparmiati, rischiano di essere perseguiti per semplici pubblicazioni sui social network.

Di fronte a questa deriva liberticida, il sindacato dei giornalisti e una quarantina di parlamentari tunisini si sono uniti per chiedere la modifica del decreto-legge 54. Mohamed Ali, deputato e relatore della commissione Legge e libertà, sottolinea che è urgente correggere la situazione in per preservare i diritti dei cittadini, in particolare la libertà di espressione: “Questo decreto va contro i principi democratici e le libertà fondamentali. Dobbiamo agire rapidamente per proporre un nuovo testo che rispetti i valori della nostra società.”

Nonostante il crescente sostegno alla revisione del decreto, gli ostacoli persistono. Zied Dabbar, presidente del sindacato dei giornalisti, deplora il rifiuto del presidente del Parlamento di dare seguito all’iniziativa dei parlamentari. Questa inerzia politica evidenzia i limiti del potere legislativo rispetto all’esecutivo in Tunisia, rafforzando così le preoccupazioni sul consolidamento dell’autoritarismo.

In un contesto in cui le libertà fondamentali vengono compromesse, la mobilitazione dei cittadini e dei politici diventa essenziale per preservare la democrazia e i diritti individuali. La revisione del decreto legge 54 non è solo una necessità giuridica, ma soprattutto un imperativo morale per garantire un ambiente rispettoso delle libertà e dei diritti di tutti in Tunisia.

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