Le proteste politiche sono al centro dei disordini che scuotono le strade di N’Djamena, alla vigilia delle elezioni legislative e locali previste per il 29 dicembre in Ciad. Un acceso dibattito oppone l’opposizione, che sostiene il boicottaggio di queste elezioni, e il partito al governo, che sta conducendo campagne attive con manifestazioni festive, visite ai quartieri e giri del mercato.
I partiti di opposizione sostengono che “presentare candidati a queste elezioni predeterminate non fa altro che legittimare una struttura di potere in cerca di convalida”. Sostengono che le elezioni sono già una conclusione scontata e che, partecipando, darebbero legittimità a un governo che accusano di essere antidemocratico.
“Boicottaggio! Non partecipate a questa farsa!” cantano le donne del Gruppo consultivo degli attori politici (GCAP) mentre distribuiscono volantini contrassegnati da una croce rossa nei vivaci mercati di N’Djamena.
Questo gruppo, composto da circa 15 donne in maglietta bianca e berretto bianco e verde che rappresentano la coalizione dei partiti di opposizione, invita l’opinione pubblica a respingere l’imminente voto.
Florence Loardomdemadje, portavoce delle donne del GCAP, invita i suoi “fratelli e sorelle” a non sostenere quello che lei definisce un “colpo di stato elettorale”, mettendo in guardia contro l’essere “ingannati da leader traditori sostenuti da ciadiani corrotti”.
Il GCAP aveva già chiesto il boicottaggio in occasione del referendum costituzionale del dicembre 2023 e delle elezioni presidenziali del maggio 2024. Durante queste elezioni, Mahamat Idriss Déby, proclamato presidente dall’esercito dopo la morte di suo padre, è stato rieletto al primo turno. “Queste elezioni non sono state trasparenti e sono illegittime. La stessa cosa accadrà di nuovo”, dice Loardomdemadje, accusando il governo di ignorare “le grida delle donne e dei giovani”.
Questa frammentazione politica in Ciad rivela le profonde tensioni e divisioni all’interno della società ciadiana, evidenziando le questioni della democrazia e della legittimità del potere. Gli appelli a boicottare le elezioni evidenziano domande persistenti sulla trasparenza dei processi elettorali e sulla rappresentatività democratica nel paese. Questi accesi dibattiti rivelano anche l’ardente desiderio di cambiamento e giustizia sociale tra i cittadini ciadiani, che aspirano a un futuro democratico ed equo per il loro Paese.