Nella provincia di Tshopo, nel cuore della Repubblica Democratica del Congo, è in corso una rivoluzione agricola, guidata dal Programma per lo sviluppo delle savane e delle foreste degradate (PSFD). Questa iniziativa non solo trasforma il modo in cui l’agricoltura viene praticata a livello locale, ma aiuta anche a ridurre la dipendenza dalle importazioni e a migliorare le condizioni di vita delle comunità.
Al centro di questa trasformazione c’è la produzione del mais bianco e la sua trasformazione in semola. Grazie alla PSFD, una prima fase pilota ha prodotto circa 450 tonnellate di farina di mais, sostituendo di fatto le costose importazioni dall’Uganda. Questo successo ha un impatto diretto sugli abitanti della regione, che ora vedono diminuire il costo di un sacchetto di semola, rendendo così questo prodotto alimentare più accessibile per molte famiglie.
L’imprenditrice e capofila del progetto, Dominique Kasimba, prevede di continuare questa crescita estendendo la coltivazione del mais a 1.000 ettari entro il 2024. Questa espansione potrebbe consentire di raggiungere una produzione di 3.000 tonnellate, sufficienti a rifornire non solo la città di Kisangani, ma anche la capitale Kinshasa, grazie al fiume Congo.
I benefici economici di questa iniziativa sono già tangibili. Gli agricoltori locali, come Djemba Ismaël, vedono aumentare il loro reddito, consentendo loro di provvedere alle proprie famiglie, pagare l’istruzione dei propri figli e persino costruire case. Si sta instaurando un vero e proprio circolo virtuoso che contribuisce al miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni locali.
Tuttavia, nonostante questi successi, persistono grandi sfide. Le infrastrutture stradali della regione sono in uno stato di rovina, limitando la capacità degli agricoltori di trasportare i loro prodotti verso i mercati urbani. Allo stesso modo, l’accesso all’elettricità è limitato, ostacolando lo sviluppo delle attività di trasformazione agricola.
Inoltre, ostacoli politici e organizzativi impediscono la piena realizzazione del potenziale agricolo della regione. La mancanza di investimenti pubblici, un coordinamento insufficiente tra i livelli nazionale e locale, nonché l’assenza di strutture finanziarie adeguate, compromettono la sostenibilità e la competitività del settore agricolo di Tshopo.
Per garantire la sostenibilità di questa agricoltura sostenibile e competitiva, sono essenziali massicci investimenti nelle infrastrutture stradali, elettriche e idriche. Inoltre, la definizione di politiche agricole adeguate, che facilitino l’accesso ai finanziamenti e offrano supporto tecnico agli agricoltori, è essenziale per garantire il continuo sviluppo del settore agricolo della regione..
In conclusione, il Tshopo Savanna and Degraded Forest Development Program (PSFD) rappresenta un barlume di speranza per una regione in cerca di sviluppo. Nonostante le sfide che persistono, questa iniziativa indica la strada verso un’agricoltura più sostenibile, più competitiva ed economicamente più fattibile, offrendo così un futuro promettente agli abitanti della provincia di Tshopo.