**La RN4: un centro nevralgico in agonia, tra degrado e insicurezza**
Il mese di gennaio, tradizionalmente sinonimo di stagione secca in questa regione, avrebbe dovuto portare con sé un miglioramento della situazione stradale. Purtroppo la realtà è molto diversa per chi utilizza la RN4, in particolare nel tratto tra Luna e Komanda. Il deterioramento avanzato di questa strada, vitale per il transito tra la provincia del Nord Kivu e quella dell’Ituri, getta un’ombra sulle speranze di sviluppo economico e di sicurezza degli utenti.
**Un’osservazione allarmante**
Gli utenti di RN4 segnalano una situazione disperata. Le testimonianze dei motociclisti, che ormai costituiscono la maggioranza degli utenti di questa sezione, dipingono un quadro allarmante. Si parla di buche, di pantani e di un tizzone d’erba che ricopre la carreggiata. Non si tratta solo di disagi: sono indicativi di una situazione ancora più preoccupante. Il tempo di viaggio, che era di tre ore, divenne una dura prova di oltre sette ore. Questo rallentamento non solo esaurisce fisicamente i guidatori, ma ha anche un impatto sulla loro salute mentale a fronte del peggioramento delle condizioni del traffico con il passare dei giorni.
Le loro parole risuonano come un grido di aiuto alle autorità. La strada non è altro che un lontano ricordo del suo stato iniziale. Il fatto che la sicurezza stia diminuendo in questo stesso tratto, dove i ribelli dell’ADF tendono regolarmente imboscate, aggiunge un altro livello a questa già tragica situazione. A metà dicembre, la morte di cinque civili, testimonianza di questa minaccia, è solo una delle tante tragedie sulla RN4.
**Un impatto economico indiscutibile**
Il degrado della RN4 non colpisce solo i motociclisti. Ciò ha ripercussioni anche sull’economia regionale. In questa parte del Paese il trasporto delle merci è al crocevia tra l’agricoltura locale e i mercati delle grandi città. La deviazione che stanno prendendo i camion, preferendo percorsi meno sicuri e meno adatti, sta influenzando seriamente le catene di approvvigionamento. Secondo le prime stime, i tempi di trasporto potrebbero triplicare, aumentando i costi per i consumatori e, di conseguenza, aggravando l’impoverimento delle famiglie.
Le strade alternative, spesso semplici piste agricole, non sono progettate per sostenere il peso dei camion. Ciò potrebbe portare a un numero crescente di incidenti e a un degrado accelerato di queste infrastrutture spesso trascurate. Inoltre, l’ultimo rapporto della Banca Mondiale sulle infrastrutture nella Repubblica Democratica del Congo indica che il Paese perde ogni anno circa il 2-3% del suo PIL a causa dell’insufficienza e del degrado delle infrastrutture stradali. Nel contesto attuale, queste statistiche assumono una risonanza particolare.
**Apatia di fronte ai bisogni urgenti**
Nonostante la gravità della situazione sulla RN4, sorge una domanda cruciale: fino a quando le autorità rimarranno inattive di fronte a questa crisi? L’apparente disprezzo osservato nel trattamento di questa strada vitale è sintomatico di un problema più ampio che riguarda l’intero Paese. Mentre innumerevoli cittadini esprimono la loro frustrazione per la mancanza di reattività delle autorità, potrebbe tuttavia emergere un barlume di speranza.
Pensare a mobilitare gli attori locali e le ONG. Queste organizzazioni potrebbero svolgere un ruolo chiave nella sensibilizzazione e nell’attuazione di iniziative di riabilitazione una tantum. Allo stesso tempo, un maggiore coinvolgimento della comunità internazionale potrebbe comportare lo stanziamento di finanziamenti volti a ripristinare le infrastrutture critiche. Inoltre, diversi paesi si sono recentemente rivolti a progetti infrastrutturali in Africa centrale, con particolare attenzione alle strade strategiche come la RN4.
**Il richiamo ad una coscienza collettiva**
In conclusione, la RN4 non va vista solo come un asse stradale, ma come una metafora delle sfide che le popolazioni di questa regione del Paese devono superare. L’intersezione tra le questioni legate alle infrastrutture, alla sicurezza e allo sviluppo economico richiede una consapevolezza collettiva. Le voci degli utenti, sebbene potenti, devono essere ascoltate durante i processi decisionali. È necessario un appello ad azioni concrete sia a livello nazionale che internazionale. È solo a questo prezzo che possiamo sperare di vedere un miglioramento non solo della RN4, ma delle condizioni di vita di migliaia di congolesi che meritano di meglio che vagare per strade abbandonate.
Dieubon Mughenze, Beni.