In che modo CODECO ha trasformato Mokambo in una zona di governance parallela?

### Mokambo: Quando CODECO si impone nella governance locale

A Mokambo, un capoluogo dell
### Il groviglio di poteri a Mokambo: quando CODECO si invita nella governance locale

L’11 gennaio la società civile del capoluogo Mokambo ha lanciato un allarme, rivelando una realtà preoccupante che si stava consolidando da quasi un anno. In un territorio già segnato da conflitti prolungati, i miliziani del CODECO si stanno affermando come attori dell’amministrazione parallela, mettendo in discussione l’autorità dello Stato ed esacerbando l’insicurezza che sta divorando questa regione dell’Ituri, a circa 300 chilometri dal centro di Mahagi.

### Governance de facto: implicazioni e problemi

La situazione a Mokambo solleva interrogativi non solo sulla mancanza di sicurezza, ma anche sul decadimento delle strutture statali. La milizia CODECO, come preludio a una vera e propria occupazione, istituì un proprio sistema di tassazione, imponendo tasse illegali per l’uso di alcune strade e sollecitando contributi dai proprietari di palmeti. Questo sistema di riscossione, che si presenta come una forma di governance informale, mette in luce la debolezza dello Stato nei suoi obblighi di mantenimento dell’ordine pubblico e di garanzia della sicurezza dei cittadini.

Secondo alcune segnalazioni, questi miliziani non si limiterebbero a riscuotere le tasse, ma commetterebbero anche violenze e arresti arbitrari di civili, in particolare di coloro che sono tornati di recente nella zona. L’amministrazione del capo, nelle mani dei miliziani, diventa quindi uno strumento di oppressione anziché un baluardo di protezione.

### Un panorama socio-economico indebolito

Questa situazione non è preoccupante solo dal punto di vista della sicurezza, ma ha anche ripercussioni economiche disastrose. Oltre 3.500 famiglie rimpatriate, fuggite dai conflitti del passato, vivono in condizioni di insostenibilità e precarietà in località come Apala, Ramogi e Djupaluinyi. L’assenza di un’amministrazione legale ostacola la ripresa economica di queste popolazioni che faticano a trovare fonti di reddito in un clima di instabilità.

Inoltre, è fondamentale analizzare questa situazione alla luce delle dinamiche storiche della regione. L’Ituri è stato l’epicentro di conflitti armati, spesso alimentati da lotte per il controllo delle risorse. I miliziani del CODECO, presentandosi come protettori degli interessi della comunità, sfruttano questo risentimento storico per legittimare la loro presa sulla popolazione locale, nell’ambito di un discorso di ricostruzione dell’identità e del potere della comunità..

### Carenze dello Stato: necessità di un’azione immediata

L’osservazione fatta dall’amministratore del territorio di Mahagi, che evidenzia la debole presenza militare e di polizia nella zona, solleva una domanda cruciale: in che misura lo Stato è in grado di garantire la propria autorità nei territori in cui si stanno imponendo gruppi armati? La dichiarazione del colonnello Jaques Disanoa sulla necessità di porre fine a questa impunità è incoraggiante, ma deve essere seguita da azioni concrete.

Un’analisi comparativa con altre regioni che hanno subito situazioni simili, come il Sud Kivu, dimostra che il ripristino delle forze di sicurezza e l’istituzione di meccanismi di dialogo tra comunità e autorità sono fondamentali per ripristinare uno stato di diritto. In questo senso, l’osservazione delle esperienze di sviluppo locale partecipativo potrebbe offrire soluzioni innovative contro l’influenza dei gruppi armati.

### Una luce alla fine del tunnel?

Nonostante la gravità della situazione, spiragli di speranza emergono dalla resilienza delle popolazioni locali. Meritano di essere sostenute le iniziative della società civile, attraverso azioni di advocacy per il ripristino dell’autorità statale e la difesa dei diritti civili.

La strada verso la pace e la ricostruzione è irta di ostacoli, ma inizia con il riconoscimento dei diritti dei cittadini e la riaffermazione dell’autorità dello Stato. Come comunità nazionale e internazionale, è fondamentale prestare particolare attenzione a queste regioni dimenticate e sostenere approcci che promuovano il dialogo, la riconciliazione e lo sviluppo sostenibile.

In breve, la situazione a Mokambo illustra le sfide di una governance fragile in un contesto post-conflitto. Le esperienze passate e le lezioni apprese da altre province della Repubblica Democratica del Congo devono guidare le risposte a questa amministrazione parallela del CODECO. È giunto il momento di ripristinare non solo una sicurezza tangibile, ma anche una governance democratica, inclusiva e rispettosa dei diritti umani, che rappresenta la sfida essenziale per il futuro di Mokambo e della regione dell’Ituri.

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