** Verso una nuova riflessione sui diritti umani nella RDC: il ruolo cruciale delle ONG e dell’impegno del governo **
Martedì 25 febbraio 2025, durante un panel presso il Pullman Hotel di Kinshasa, il vice-ministro della giustizia e del contenzioso internazionale, ME Samuel Mbemba, ha messo in evidenza una questione essenziale: la protezione dei diritti umani nella Repubblica Democratica del Congo (DRC). Sebbene questo incontro abbia raccolto varie organizzazioni nazionali e internazionali non governative (ONG), solleva questioni fondamentali sulle dinamiche di potere, sulla ricerca della giustizia e sui modi di prendere per avviare un dialogo reale sulle violazioni dei diritti umani.
Nel suo discorso, ME MBEMBA ha sottolineato la necessità di una partnership tra lo stato e le ONG nella lotta contro gli abusi, in particolare quelli commessi, secondo lui, dal Ruanda sotto la direzione di Paul Kagame. Questo punto ha una forte risonanza emotiva nel contesto congolese, in cui non è possibile cancellare la memoria di conflitti passati, genocidi e milioni di morti. Lungi dall’essere limitato a un’analisi storica, il Vice Ministro ha, con rilevanza, ha incitato le ONG ad agire come ponti tra le vittime e i tribunali competenti, al fine di garantire la visibilità delle atrocità ma anche per garantire l’accesso alla giustizia.
### l’importanza di un approccio collaborativo
La collaborazione tra il governo e le ONG rappresenta un percorso potenzialmente trasformativo per la RDC. Da un lato, le ONG, spesso percepite come sentinelle di diritti umani, hanno in profondità reti di competenza e informazioni che possono far luce sui contenziosi internazionali. D’altra parte, il governo, come entità legale con le risorse, è in una posizione unica per affrontare queste domande a livello nazionale e internazionale.
Tuttavia, ci si può chiedere la reale capacità e la volontà delle ONG di lavorare in sinergia con un governo spesso criticato per i propri fallimenti in relazione ai diritti umani. Le ONG non devono solo essere osservatori passivi, ma si afferma anche come attori proattivi in grado di esercitare pressioni sulle autorità in modo che agiscano a favore della vera giustizia. Un approccio critico e cooperativo potrebbe rafforzare la legittimità di ciascuno dei partner in questo complesso contesto.
### Un invito alla denuncia
Un aspetto interessante del relatore era il suo riferimento alla tragica storia tra il 1885 e il 1908, dove la RDC sperimentava enormi atrocità. Me Samuel Mbemba ha anche menzionato l’importanza della denuncia internazionale attraverso personaggi storici come Edmond Morel. Questo confronto sottolinea che la memoria collettiva svolge un ruolo cruciale nel modellare la coscienza civica e internazionale.
Tuttavia, la denuncia è un atto con facce multiple. Da un lato, può servire da leva per la giustizia, ma dall’altro, esporre i denunciatori alle rappresaglie, specialmente in un contesto volatile come quello della RDC. Qui si mescolano storici e contemporanei, richiedendo particolare attenzione alla sicurezza degli attori che si impegnano nella denuncia delle violazioni dei diritti umani.
### Il paradigma dei diritti umani nel 21 ° secolo
Nel 21 ° secolo, i diritti umani non potevano essere considerati una semplice astrazione. Rappresentano una questione fondamentale per tutta l’umanità ed è indispensabile che paesi in via di sviluppo come il RDC integano questi principi nella loro politica pubblica. Questo panel ha quindi rappresentato una piattaforma per riesaminare le strutture in atto e i modi di supervisionare le azioni, sia del governo che del non governativo.
La promozione di iniziative specifiche, come la creazione di fondi per compensare le vittime o l’istituzione di tribunali eccezionali per giudicare crimini gravi, potrebbe segnare una svolta nella ricerca della giustizia. In tal modo, la RDC potrebbe diventare un modello per altri stati che lottano con sfide simili, iniziando a scrivere la narrazione di un futuro in cui prevarranno i diritti umani.
### Conclusione
Il panel guidato da me Samuel Mbemba rappresenta più di un semplice incontro collegato ai diritti umani. Costituisce un trampolino di lancio per forgiare alleanze sostenibili tra il governo e le ONG, promuovendo un approccio collaborativo nel contesto del contenzioso internazionale dei diritti umani. Rendendo omaggio alla storia mentre è attento in futuro, la RDC può fare un passo decisivo verso giustizia, equità e rispetto per i diritti fondamentali dei suoi cittadini. È qui, in questa visione sincretica e collaborativa, che si trova la speranza di una società veramente civile, nell’era in cui la legge non dovrebbe solo essere percepita come un insieme di regole, ma come il rinforzo di un’umanità illuminata.