### accordi climatici e inquinamento atmosferico in Africa: una riflessione urgente
L’Africa, un vasto continente ricco di biodiversità e risorse naturali, affronta un paradosso, che potrebbe quasi essere descritto come una tragedia ecologica: due dei suoi paesi sono classificati tra le cinque nazioni più inquinate al mondo. Il rapporto IQAIR, una società svizzera specializzata nel monitoraggio della qualità dell’aria, getta luce grezza su una situazione allarmante che richiede non solo l’attenzione immediata, ma anche un cambiamento di paradigma nel nostro approccio all’inquinamento e allo sviluppo sostenibile.
#### inquinamento atmosferico: epidemia silenziosa
La posizione del Ciad e della Repubblica Democratica del Congo (DRC) in questa classifica oscura non è sorprendente. Con i livelli di PM2.5 che superano di gran lunga le soglie raccomandate dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), questi paesi sono solo la punta dell’iceberg di un problema globale. Secondo le ultime statistiche, circa l’1 % della popolazione mondiale vive in aree in conformità con le raccomandazioni dell’OMS in termini di qualità dell’aria. Ciò solleva una domanda cruciale: quali sono le implicazioni di questo inquinamento sulla salute pubblica e sullo sviluppo socioeconomico dei paesi africani?
#### combustibile solido e combustibili: colpevoli
Lo studio Guillaume Labarre dell’Università di Sherbrooke sottolinea il ruolo preponderante del combustibile solido nell’inquinamento atmosferico nel Ciad. Ma questo problema si estende oltre i confini Chadian. La maggior parte dei paesi africani dipende ancora da fonti di energia non rinnovabile. Di Esempio, l’uso di legno e carbone rimane onnipresente a Kinshasa, dove l’elettricità è accessibile solo a una marginale limitata della popolazione. Ciò rivela una realtà inquietante: la povertà energetica e l’inquinamento atmosferico sono spesso legati a circoli viziosi.
In Africa, il 70 % della popolazione continua a utilizzare carburanti solidi, esacerbando così la deforestazione e le emissioni di CO2. Paradossalmente, le soluzioni proposte spesso evidenziano tecnologie costose e inaccessibili alle regioni più colpite. Pertanto, la richiesta di divieto di combustione agricola della biomassa, come suggerisce il IQAIR, si scontra sulla domanda: in che modo queste comunità, già vulnerabili, possono permettersi le alternative?
#### indicatori di salute e aspettativa di vita ridotta
Gli impatti dell’inquinamento atmosferico sulla salute pubblica in Africa sono allarmanti. Il rapporto dell’Institute of Energy Policy dell’Università di Chicago istituito nel settembre 2024 riporta una mortalità a causa dell’inquinamento atmosferico paragonabile a quello attribuito al fumo. È essenziale rendere tangibili queste cifre: un miglioramento della qualità dell’aria potrebbe potenzialmente aggiungere 1,9 anni all’aspettativa di vita degli abitanti, una figura che significa più di una semplice statistica. Questo rappresenta vite, famiglie e comunità.
Questo legame tra inquinamento e salute deve essere considerato non solo come una domanda etica, ma anche economica. L’inquinamento atmosferico provoca costi esorbitanti per i sistemi sanitari, che rappresentano un onere per le economie spesso già indebolite. I governi devono adottare politiche proattive per mitigare le cause dell’inquinamento, comprese le misure di salute pubblica nelle loro strategie di sviluppo.
### sfide dei dati
Un’altra dimensione essenziale da considerare è il divario nei dati relativi alla qualità dell’aria in Africa. L’IQAIR sottolinea che esiste solo una stazione di sorveglianza per 3,7 milioni di abitanti, una cifra derisoriale se consideriamo l’urgenza della situazione. La migliore alternativa sarebbe quella di incoraggiare partenariati pubblico-privato, non solo per stabilire più stazioni di misurazione, ma anche per facilitare la diffusione di questi dati. L’aumento della trasparenza potrebbe catalizzare richieste di azione più significative sia a livello locale che internazionale.
#### Prospettive per il futuro: verso un impegno globale
In un mondo interconnesso, il futuro della qualità dell’aria in Africa non può essere trattato in isolamento. L’accordo sul clima di Parigi, sebbene abbia sfide specifiche, offre anche una piattaforma per riunire le nazioni attorno a un obiettivo comune. Ogni paese deve impegnarsi a ridurre le emissioni di gas serra fornendo al contempo alternative durature ai suoi cittadini. Ciò richiede investimenti significativi nelle tecnologie verdi e nell’educazione energetica rinnovabile, non solo per alleviare l’inquinamento atmosferico, ma anche per rafforzare l’autonomia energetica.
Le soluzioni devono anche includere incentivi finanziari per le aziende che adottano pratiche sostenibili. Alla fine, la questione della qualità dell’aria in Africa è profondamente legata alle sfide della giustizia sociale, della salute pubblica e dello sviluppo economico. Il tempo di agire è ora e ogni piccolo passo verso una migliore qualità dell’aria può causare cambiamenti significativi alla popolazione.
In breve, viene lanciato l’allarme. L’Africa deve svegliarsi di fronte all’inquinamento atmosferico, non solo per la sua salute, ma per un futuro duraturo. La sfida è immensa, ma le opportunità di innovazione e cambiamento sono a portata di mano. Spetta a tutte le parti interessate – governi, imprese e società civile – trasformare questa crisi in una possibilità collettiva di reinvenzione.