** ombo, tra inondazione e disperazione: la voce della comunità in pericolo **
Domenica 6 aprile, Hombo è caduto sotto la pioggia torrenziale, un cataclisma naturale che ha esposto le vulnerabilità di una regione già al crocevia di più crisi. I venti vennero a spazzare non solo i tetti di case e chiese, ma anche le basi di una comunicazione essenziale, quella della radioliera della comunità di Walikale (RTCWA) che, come un faro nell’oscurità, cercò di illuminare il percorso del buon governo in un territorio spesso immersi in turbolo.
“La radio è quasi inesistente ora”, dice nella disperazione Socrate Sadiki, direttore della stazione. Non è solo una perdita materiale; Questa è l’erosione di un legame vitale in una regione in cui le informazioni possono distinguere tra pace e guerra. Cosa succede quando uno degli ultimi bastioni della voce della comunità crolla? È questa domanda palpitante che dobbiamo porre.
Le ondate di maltempo erodano i ciottoli della società, ma evidenziano anche difetti più profondi. Le piogge e i venti hanno riflettuto sullo stato delle nostre infrastrutture, fragili e spesso fuori passo con i bisogni di una popolazione che combatte per la sopravvivenza. In una regione già contrassegnata da tensioni di sicurezza, l’infrastruttura di comunicazione è un collegamento vitale. Come possiamo credere che possiamo costruire solide basi senza per prima garantire i pilastri della comunicazione?
Socrate Sadiki, nella sua richiesta di solidarietà, fa eco alle chiamate delle generazioni passate. Storicamente, le stazioni delle radio hanno svolto un ruolo cruciale nell’educazione e nell’emancipazione delle comunità. Tuttavia, qui, nel nord -est della Repubblica Democratica del Congo, questa voce è ora soffocata, messa in silenzio dai capricci della natura e dell’indifferenza strutturale. RTCWA non diffonde più e, con esso, il pensiero critico è silenzioso, i dibattiti, le riflessioni essenziali sulle questioni che colpiscono la comunità.
Questo disastro rivela anche le evidenti disuguaglianze che molte infrastrutture subiscono nella regione. Perché gli aiuti si concentrano così spesso sulle aree urbane, lasciando le aree rurali in balia del tempo? La domanda è sollevata, ma raramente ascoltata. La resilienza di una comunità non è solo una funzione della sua volontà, ma anche della lungimiranza di coloro che, dagli uffici lontani, prendono decisioni senza mai aver camminato nel terreno di questi territori dimenticati.
L’eco dell’angoscia di Hombo risuona anche in altre certificazioni di disperazione. A Rutshuru, le stesse acque prendono vita, case, sogni. Le storie si intrecciano, una tela di sofferenza, ma anche di rivolte silenziose. Perché queste aree, per quanto ricche di promesse e potenziali, sono lasciate al punto, come le barche in balia delle tempeste?
Le grida di Socrate e degli abitanti di Hombo fanno parte di questo vasto panorama di lotte per la sopravvivenza. In un contesto caratterizzato da discorsi e tensioni di odio, RTCWA, associato alla radio della comunità Bunyakiri, rappresenta una voce preziosa nella lotta per un futuro migliore. Come possiamo permetterci di trasformare una tale luce?
Affinché la pioggia del 6 aprile non sia solo una memoria di un disastro, ma il punto di partenza di una rimborsa, abbiamo solo bisogno di una reazione di emergenza. Ciò che Hombo richiede è un serio impegno a sostegno e una profonda riflessione sui reali bisogni di una società sofferente. Aiutare RTCWA è anche quello di ripristinare un equilibrio è quello di consentire di ascoltare di nuovo migliaia di voti.
Nel frattempo, l’ansia di perdita si mescola con la speranza, fragili come le rovine degli edifici che vengono tagliati. E oggi, mentre la tempesta si è allontanata, sta a noi risvegliare la nostra coscienza, risuonare queste voci in pericolo, prima che sia troppo tardi. La pioggia ha lavato Hombo, ma potrebbe altrettanto facilmente aprire la strada a una rinascita. Latre Avenr è nelle nostre mani, a condizione che non lasciano annegare la comunità in indifferenza.