Chiedi la creazione di una formazione linguistica dei segni per promuovere l’inclusione dei non udenti nella Repubblica Democratica del Congo.

Nella Repubblica Democratica del Congo, la questione dell
** La formazione degli interpreti del linguaggio dei segni: un appello all’inclusione dei non udenti nella Repubblica Democratica del Congo **

Il 20 maggio 2025, una voce sollevata nel Kongo centrale, nella Repubblica Democratica del Congo, chiedendo un progresso significativo in questioni di inclusione sociale. Vasco FUTI NZAU, coordinatore nazionale della ONG “Voice des Soxrs Speech (VSSV)”, invocata per l’istituzione di sessioni di formazione dedicate alla lingua dei segni. Questa chiamata non è solo una richiesta di istruzione, ma anche un cuore per il riconoscimento e un miglioramento delle condizioni di vita delle persone che vivono con disabilità dell’udienza.

La questione dell’accessibilità alle informazioni e ai servizi fondamentali rimane una grande sfida. FUTI evoca realtà inquietanti: persone sorde che, per mancanza di mezzi di comunicazione adeguati, si trovano in situazioni eccezionali, specialmente in ambiente ospedaliero, giudiziario e amministrativo. Le conseguenze sono gravi; Si estendono ben oltre la semplice barriera di comunicazione. Tra le testimonianze più sorprendenti, menziona i decessi in un ambiente ospedaliero, in cui la mancanza di comprensione tra medici non udenti e pazienti può portare a un esito tragico.

L’accesso alla giustizia è anche una questione cruciale. Le persone non udenti sono spesso isolate in situazioni legali. La creazione di un team di interpreti addestrati nella lingua dei segni potrebbe trasformare questo panorama, promuovendo non solo la comprensione delle leggi e le procedure, ma anche rafforzando la legge delle persone disabili ad essere ascoltate e rappresentate.

In questo contesto, FUTI insiste sull’importanza di assegnare interpreti a istituzioni chiave come tribunali, ospedali e enti governativi. La proposta di rendere la lingua dei segni la quinta lingua nazionale nella RDC è un passo avanti che potrebbe effettivamente rivoluzionare la percezione dei non udenti nella società. Tuttavia, l’attuazione di questa politica richiederà un chiaro impegno da parte delle autorità provinciali e nazionali.

Va anche notato che le sfide non si limitano all’unica formazione degli artisti. L’educazione dei bambini non udenti è un altro nervo. Come garantire che i giovani non udenti abbiano accesso a strutture scolastiche adeguate? Questa domanda è essenziale per il loro sviluppo personale e il loro futuro professionale. L’impegno dello stato a riformare il sistema educativo per quanto riguarda l’inclusione potrebbe certamente aprire le porte, ma non può essere efficace senza una partnership rinforzata con ONG come VSSV.

Il problema del supporto psicologico e legale per le vittime di discriminazione, in particolare le donne non udenti spesso esposte alla violenza, è un altro aspetto che merita un’attenzione speciale. La moltiplicazione delle officine di informazione e sensibilizzazione all’interno delle strutture pubbliche può contribuire a una migliore comprensione delle questioni riscontrate dalle persone con difficoltà di udito.

L’inclusione dei non udenti nella Repubblica Democratica del Congo richiede più di una semplice revisione legislativa o di un impegno puntuale. Implica la volontà collettiva della società di abbracciare la diversità e promuovere valori di uguaglianza e rispetto per tutti i cittadini, indipendentemente dalle loro capacità. La promozione dei diritti delle persone non udenti non dovrebbe essere considerata come un servizio da rendere, ma come un obbligo per la società nei confronti dei suoi membri più vulnerabili.

In conclusione, la difesa di Mr. FUTI e ONG VSSV è indicativa di un’aspirazione condivisa da molte persone all’interno della comunità dei non udenti: quella del pieno riconoscimento dei loro diritti. Spetta alla decisione, i produttori di trasformare questa aspirazione in una realtà tangibile. In questa prospettiva, l’intera società sarà portata a evolversi verso un modello più inclusivo e rispettoso, garantendo così che tutti, indipendentemente dal loro handicap, possano vivere con dignità e partecipare attivamente alla vita della comunità. La formazione degli interpreti del linguaggio dei segni potrebbe essere lì un primo passo essenziale verso questa trasformazione.

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