Un giovane imprenditore congolese mette in evidenza l’industria alimentare per combattere la malnutrizione e migliorare le risorse locali.

** Maisha: l’iniziativa di un giovane imprenditore congolese per un cibo sano e radicato **

In un contesto in cui l’imprenditoria femminile emerge lentamente come una forza significativa in Africa, l’iniziativa di Mavanga Makila Marie Christelle, fondatrice del porridge Butha, merita un’attenzione speciale. A soli 21 anni, questa studentessa dell’Università cattolica del Congo non si è impegnata solo in modo solido, ma ha anche integrato una dimensione sociale e culturale nel suo progetto, che potrebbe svolgere un ruolo essenziale nella lotta contro la malnutrizione nella Repubblica Democratica del Congo (DRC).

### un percorso stimolante e personale

Mavanga Makila si è immersa nell’imprenditorialità dalla sua adolescenza, attraverso la creazione del suo primo marchio, Chrisa. Nata da una significativa esperienza personale, il suo impegno per l’industria alimentare è particolarmente toccante: ha effettivamente superato, nella sua infanzia, problemi nutrizionali legati a gravi allergie. Il sostegno di sua madre, un professionista della salute formata nella nutrizione, era cruciale in quanto tale. Questa storia personale dà un contesto profondo al suo progetto attuale.

### Maisha: un prodotto per combattere la malnutrizione

Il porridge Butha è posizionato come risposta ai problemi di salute pubblica nella RDC, in cui la malnutrizione è un problema endemico. La composizione di questo prodotto, arricchita di mais, soia e kikalakasa, testimonia il desiderio di sfruttare le risorse locali per creare una dieta sana e accessibile. Kikalakasa, spesso sottovalutato, ha molte virtù nutrienti e la sua integrazione nel processo testimonia una consapevolezza della ricchezza del terroir.

### l’importanza di promuovere le risorse locali

La visione di Mavanga Makila va oltre la semplice produzione alimentare. Cerca di incoraggiare il consumo di prodotti locali, un passo che considera essenziale per migliorare il know-how congolese e limitare la dipendenza dalle importazioni alimentari. Questo approccio può essere visto come un contributo alla sicurezza alimentare del paese, ma solleva anche domande sulla percezione dei prodotti locali da parte della popolazione. La sfida rimane di convincere i consumatori a fidarsi del loro terroir, spesso dominati da scelte importate considerate di migliore qualità.

## Le sfide del lancio di un’azienda

La creazione di un nuovo marchio alimentare nella RDC richiede diverse sfide, sia tecnicamente che economicamente. La mancanza di riconoscimento di Kikalakasa come elemento nutriente, ad esempio, è una barriera per l’adesione al consumo. La parola e l’educazione popolare, che favorisce Mavanga Makila, sono strumenti efficaci, ma questo lavoro richiede tempo e risorse considerevoli. Parallelamente, la gestione quotidiana della produzione e della distribuzione mentre continua i suoi studi sottolinea la determinazione del giovane imprenditore.

### visione per il futuro

Le ambizioni di Mavanga Makila sono già molto promettenti. Il desiderio di sviluppare terreni per coltivare Kikalakasa e l’idea di aprire un impianto di produzione di porridge basato su piante medicinali illustra un approccio sostenibile e lungo termine. Tali iniziative potrebbero contribuire alla lotta al degrado delle risorse locali, ma rafforza anche la necessità di un quadro legale ed economico favorevole per gli agricoltori e le PMI.

### Incoraggiamento dell’imprenditorialità femminile

Il viaggio di Mavanga Makila dà un forte messaggio alle giovani donne in Africa che aspirano all’imprenditorialità. Il suo consiglio di credere in se stessi e di perseverare risuona molto in un ambiente in cui le sfide sono numerose. Supportando iniziative come la propria, la società congolese potrebbe promuovere una trasformazione di mentalità essenziali per un futuro in cui le donne svolgono un ruolo essenziale nello sviluppo economico e sociale.

### Conclusione

La creazione del porridge Butha di Mavanga Makila illustra bene le possibilità che emergono dall’imprenditoria femminile nella Repubblica Democratica del Congo. Valutando il know-how locale e rispondendo a problemi di salute pubblica, questa iniziativa è posizionata come un modello stimolante, che potrebbe potenzialmente influenzare gli altri giovani ambiziosi a seguire questo percorso. Tuttavia, è fondamentale continuare a mettere in discussione le strutture a sostegno dell’economia locale, al fine di garantire una vera sostenibilità in tali iniziative. In un mondo sempre più trasformato, la valutazione dei prodotti locali potrebbe essere la chiave per un cambiamento necessario.

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