** Lomé, 2 giugno 2025: Africa di fronte ai cambiamenti geopolitici – verso una ridefinizione delle relazioni internazionali **
Il viceministro degli Affari esteri della Repubblica Democratica del Congo, Gracia Yamba Kazadi, andò a Lomé, in Togo, per partecipare alla terza conferenza ministeriale dell’African Political Alliance (APA). Questo evento, che riunisce vari ministri e rappresentanti dei paesi africani, mira a promuovere un dialogo politico e ha rafforzato la cooperazione nel continente. In un momento in cui il mondo si trasforma a un ritmo accelerato, questo incontro solleva questioni cruciali relative alla sovranità e al ruolo dell’Africa sulla scena internazionale.
Il tema centrale di questa edizione, “Place de l’Afrique in un mondo che cambia: le questioni di un riposizionamento strategico e diplomatico”, riflette le preoccupazioni di un continente che aspira a rafforzare la sua autonomia mentre si affrontano una complessa dinamica geopolitica. L’Africa, storicamente contrassegnata da influenze esterne spesso imposte, cerca di stabilire un quadro in cui i suoi interessi nazionali e collettivi potrebbero essere meglio difese.
Il ministro degli Esteri togolese Robert Dussey ha espresso la necessità di riconfigurazione delle relazioni tra l’Africa e il resto del mondo. Questa affermazione solleva una domanda fondamentale: in che modo l’Africa può garantire che la sua voce sia compresa e rispettata nelle istituzioni spesso dominata da poteri esterni? La ricerca di una migliore rappresentatività all’interno di casi multilaterali è un’aspirazione legittima, ma richiede una riflessione in profondità sui mezzi per raggiungerlo.
Questa iniziativa APA, considerata una piattaforma informale ma strategica, mira a riunire stati africani attorno all’ideale pan -fricano. APA si impegna quindi a promuovere l’autodeterminazione politica e il multi-allineamento, una posizione che potrebbe rafforzare un dialogo costruttivo tra i paesi africani e le potenze globali. Tuttavia, come possiamo garantire che questa priorità data agli interessi nazionali non porti a tensioni interne o alle rivalità tra gli stati? Tale approccio richiede una maggiore vigilanza e sensibilità ai contesti regionali e alle specificità dei paesi coinvolti.
Le discussioni a Lomé si concentreranno anche sulle sfide che l’Africa è affrontata, comprese le crisi politiche, economiche e ambientali. La proposta di neutralità attiva potrebbe consentire ai paesi africani di adottare una postura più equilibrata di fronte a questioni globali. Tuttavia, è importante chiedersi se i paesi africani abbiano le risorse politiche e organizzative necessarie per attuare tale strategia. Quali meccanismi possono essere stabiliti per garantire che questa neutralità attiva non sia percepita come un’opportunità per la manipolazione da parte di attori esterni?
Un altro punto cruciale menzionato in questa conferenza è la necessità di resistere alle interferenze esterne, spesso fonti di destabilizzazione. Questa posizione ucraina, sebbene aspirazionale, solleva la questione dell’attuazione concreta di questa resistenza di fronte alle pressioni economiche e militari. Quali alleanze dovremmo costruire per difendere efficacemente la sovranità e la stabilità del continente?
Mentre l’APA si ingrandisce come spazio per la riflessione sul posto dell’Africa in un nuovo ordine mondiale, va ricordato che questo percorso verso l’emancipazione non può essere fatto senza un’introspezione critica delle relazioni intra-africane. Il rispetto delle diversità culturali e politiche all’interno del continente è essenziale per costruire un’unità solida di fronte a sfide esterne.
In breve, la terza conferenza ministeriale dell’APA a Lomé segna un passo significativo nella ricerca di un posizionamento strategico per l’Africa. I dialoghi che si terranno lì potrebbero modellare le basi della rinnovata diplomazia africana, ma richiedono un approccio ponderato e collaborativo. Mentre l’Africa è posizionata per rivendicare un luogo più centrale e rispettato sulla scena mondiale, la prudenza e la solidarietà tra le nazioni africane appaiono come imperativi essenziali.
L’impegno di Lomé per questi dibattiti geopolitici illustra la crescente volontà del continente di ripensare le sue relazioni e le sue strategie di fronte a un mondo che si evolve in costante evoluzione. È un momento favorevole alla riflessione e all’autovalutazione, invitando ogni nazione a considerare come può contribuire a un progetto collettivo al servizio dell’Africa e delle sue aspirazioni.