La Repubblica Democratica del Congo (RDC) sta attualmente assistendo al ritiro delle forze della Comunità dell’Africa Orientale (EAC) presenti nella regione del Nord Kivu. Questa partenza fa seguito alla decisione della RDC di non rinnovare il mandato della forza EAC, che scadrà l’8 dicembre.
Il primo gruppo di soldati keniani dell’EAC ha lasciato la città di Goma questa domenica, 3 dicembre, in direzione di Nairobi. È l’inizio di un periodo di transizione per la forza dell’Africa orientale, che è stata pesantemente criticata per la sua mancanza di efficacia nel risolvere i problemi di sicurezza nella regione.
Schierata un anno fa per fronteggiare la ribellione dell’M23, la forza dell’EAC non è riuscita a porre fine ai combattimenti e non ha costretto i ribelli a deporre le armi, secondo le autorità congolesi. Continuano gli scontri tra l’M23, l’esercito congolese e le milizie di autodifesa, rendendo cruciale il rapido dispiegamento di truppe della SADC, la Comunità per lo sviluppo dell’Africa australe, per evitare un vuoto di sicurezza nella regione dopo la partenza dell’EAC.
Il calendario per il resto del ritiro delle truppe dell’EAC dalla RDC non è stato ancora comunicato dalle autorità. Inoltre, la RDC ha anche chiesto la partenza accelerata della Missione di stabilizzazione delle Nazioni Unite nella RDC (MONUSCO) a partire dal gennaio 2024, mettendo in dubbio l’efficacia di questa missione presente dal 1999 e composta da quasi 14.000 caschi blu.
Questa situazione evidenzia la complessità e l’urgenza della situazione della sicurezza nella RDC. Il paese si trova ad affrontare sfide importanti in termini di stabilità e mantenimento della pace, che richiedono un’azione concertata da parte delle forze regionali e internazionali. È essenziale che le soluzioni proposte siano efficaci e consentano una reale stabilizzazione della regione del Nord Kivu, al fine di garantire la sicurezza delle popolazioni locali e promuovere lo sviluppo sostenibile della RDC.