“Thierno A. Balde: l’incredibile viaggio di un sopravvissuto all’esilio”

Ritratto di un esule: Thierno A. Balde, il viaggio di un sopravvissuto

Dalla Guinea a Strasburgo, Thierno A. Balde ha dovuto affrontare molte sfide durante il suo traumatico viaggio verso l’esilio. Dopo aver subito violenze, schiavitù, carcere e vissuto un naufragio nel Mediterraneo, testimonia la realtà della migrazione.

Thierno Balde, 26 anni, lavora oggi come pasticciere in un supermercato a Strasburgo e contemporaneamente studia giurisprudenza. È sposato da due mesi con Julie, conosciuta poco più di un anno fa in città. Ma il percorso che lo ha portato a questa stabilità è stato lungo e irto di insidie.

Nato in Guinea, Thierno ha vissuto tra la capitale, Conakry, e il villaggio di sua madre nella regione di Fouta. Suo padre, impegnato nell’opposizione politica, è ritenuto morto dopo la strage del settembre 2009, durante la quale persero la vita più di 150 persone. Il suo stesso coinvolgimento politico lo ha portato in prigione, fino al giorno in cui la sua famiglia ha deciso di lasciarlo andare, rendendosi conto che la sua sicurezza era sempre più minacciata.

Nel 2013 Thierno ha deciso di lasciare la Guinea per il vicino Mali, dove sperava di trovare opportunità di lavoro nei cantieri edili. Ma non vedendo prospettive a Bamako, decide di seguire le voci che circolano sulle opportunità in Algeria. Senza informare la famiglia, si unisce a un gruppo di migranti in viaggio verso l’Algeria, prima tappa di un lungo viaggio che durerà otto anni.

Thierno racconta come ha affrontato la violenza, il racket, lo stupro, la prigionia, la schiavitù e persino la morte durante il suo viaggio. Mette in luce la dura realtà della migrazione, lontana dalle illusioni veicolate dai media. Fu dopo essere sopravvissuto a un naufragio nel Mediterraneo ed essere arrivato sull’isola italiana di Lampedusa che iniziò a scrivere la sua storia. Per lui era un modo per superare il trauma e dare voce ai migranti, spesso stigmatizzati e scarsamente rappresentati nei media.

Il suo libro, intitolato “L’Europa chiama, l’Africa piange – Un viaggio senza ritorno”, è una testimonianza potente del suo viaggio e della realtà delle migrazioni. Thierno vuole sensibilizzare gli altri candidati al viaggio sui pericoli e sulle difficoltà che incontreranno. Vuole che tutti prendano questa decisione informata e spera un giorno di poter commercializzare il suo libro in Africa per raggiungere un pubblico più ampio.

Oggi Thierno si sta ricostruendo a poco a poco e cerca di voltare pagina sul suo doloroso passato. Mentre lavora e studia, continua a condividere la sua storia e la sua esperienza per informare e sensibilizzare sulla realtà della migrazione. La sua resilienza e determinazione sono un esempio stimolante per tutti coloro che hanno vissuto prove simili.

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