“Invalidamento dei candidati alle elezioni nella RDC: Steve Mbikayi chiede le dimissioni dei ministri coinvolti”

In attesa dell’azione legale che verrà intrapresa contro gli 82 candidati deputati nazionali e provinciali invalidati dalla Commissione elettorale nazionale indipendente (CENI) per vari reati, tra cui frode elettorale e corruzione, Steve Mbikayi, dirigente della Sacra Unione della nazione, chiede ai ministri e ai funzionari pubblici coinvolti di dimettersi per motivi di dignità.

In un comunicato, Steve Mbikayi rende omaggio al lavoro compiuto dalla CENI e dal suo presidente Denis Kadima per aver sanzionato questi imbrogli. Ricorda che, leggendo i nomi delle persone coinvolte nei brogli elettorali, molti aspettavano anche il suo nome a causa di una cabala ordita contro di lui. Denuncia anche la campagna di diffamazione orchestrata da alcuni media, nei quali anche uno dei cui familiari è coinvolto in questi atti riprovevoli.

Per Steve Mbikayi, questa azione di pulizia dimostra che le elezioni attuali sono le migliori di sempre, perché le pratiche fraudolente sono sempre esistite in passato, ma senza che i loro autori siano mai stati puniti.

La CENI ha quindi invalidato la candidatura di 82 persone alle elezioni legislative nazionali e provinciali per il loro comprovato coinvolgimento in atti di frode elettorale e possesso illegale di materiale elettorale. Da notare che la maggioranza dei candidati invalidati appartiene alla Sacra Unione di Tshisekedi.

Sono esclusi in particolare personaggi politici come Gentiny Ngobila, Kin-Kiey Mulumba, Colette Tshomba, Evariste Boshab, Victorine Lwese, Sam Bokolombe, Monalux Monatshabu, Antoinette Kipulu, Mabaya Gizi, Didier Mazenga, Sam Bokolombe, Nana Manuanina, Jeannot Binanu, Charles Mbuta Muntu, Gaby Manbengi, Yannick Ngandu, Marie Nelly Nsasa, Nsingi Pululu, Justin Kalumba, Elesse Toussaint, Pancras Boongo, Willy Bakonga e César Limbaya.

È chiaro che questa decisione della CENI segna una svolta nell’attuale processo elettorale e rafforza la credibilità di queste elezioni punendo gli atti di frode e corruzione. Resta però da vedere quali saranno le conseguenze giuridiche per questi candidati invalidati e se questa decisione contribuirà a ripulire il panorama politico congolese.

Nel frattempo, è innegabile che la lotta contro la frode elettorale e la corruzione rimane una questione cruciale per garantire elezioni giuste ed eque. I cittadini congolesi attendono con impazienza un sistema elettorale trasparente e onesto che rifletta veramente la loro volontà e aspirazioni.

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