Risultati delle elezioni generali nella RDC: la necessità di un’indagine indipendente
I risultati provvisori delle elezioni generali del 20 dicembre nella Repubblica Democratica del Congo (RDC) hanno suscitato forti reazioni a causa di casi di irregolarità che hanno compromesso il processo democratico. Di fronte a queste denunce di frode elettorale, la Commissione Elettorale Nazionale Indipendente (CENI) ha annunciato la cancellazione dei risultati delle elezioni legislative nazionali e provinciali per alcuni candidati e in alcune circoscrizioni elettorali.
Tuttavia, questa decisione della CENI non soddisfa pienamente Moïse Katumbi, candidato presidenziale dell’opposizione sotto la bandiera dell’Ensemble pour la République. In una dichiarazione politica pubblicata di recente, insiste sulla necessità di istituire rapidamente una commissione d’inchiesta indipendente e congiunta per far luce sulle irregolarità che hanno rovinato le elezioni.
Moïse Katumbi sottolinea che la CENI non può svolgere il ruolo di questa commissione d’inchiesta, essendo essa stessa al centro delle accuse di frode e di manipolazione del processo elettorale. Secondo lui, la cancellazione dei risultati provvisori di alcuni candidati legislativi per frode o per possesso illegale di macchine per il voto è una corsa sfrenata da parte della CENI che non sostituisce la creazione di una commissione indipendente e mista, come raccomandato da la missione di osservazione elettorale della Conferenza delle Chiese del Congo (Cenco) e della Chiesa di Cristo in Congo (ECC).
Il candidato dell’opposizione afferma che le numerose irregolarità denunciate, come il possesso illegale di materiale elettorale da parte dei candidati della maggioranza presidenziale, mettono in dubbio l’integrità dell’intero voto, comprese le elezioni presidenziali. Chiede quindi la sospensione del processo elettorale in attesa delle conclusioni della tanto richiesta commissione d’inchiesta.
Moïse Katumbi si spinge ancora oltre, chiedendo le dimissioni del presidente della CENI, ritenendo che egli abbia danneggiato più di chiunque altro l’attuale processo elettorale, definito un’elezione farsa.
Di fronte a queste irregolarità, Moïse Katumbi invita il popolo congolese ad opporsi a qualsiasi esercizio del potere in flagrante violazione della Costituzione. Egli ritiene che la frode non possa generare alcuna legittimità e che occorra adottare sanzioni severe per preservare le basi della democrazia congolese.
Inoltre, la CENI ha recentemente invalidato i risultati provvisori di 82 candidati, tra cui diverse personalità politiche influenti al potere, a causa delle irregolarità osservate durante le elezioni generali. Questa decisione rafforza gli interrogativi sulla trasparenza e la legittimità del processo elettorale nella RDC.
In conclusione, i risultati delle elezioni generali nella RDC sono stati segnati da casi di irregolarità, che hanno spinto a chiedere l’istituzione di una commissione d’inchiesta congiunta e indipendente per far luce su questi incidenti. Anche Moïse Katumbi, candidato dell’opposizione, chiede le dimissioni del presidente della CENI e invita il popolo congolese ad opporsi a qualsiasi esercizio del potere in violazione della Costituzione. La situazione politica nella RDC rimane tesa, con questioni cruciali riguardanti la trasparenza e la legittimità del processo elettorale. L’istituzione di un’indagine indipendente potrebbe contribuire ad allentare queste tensioni e ripristinare la fiducia nel sistema elettorale congolese.