Gli ex ribelli dell’ADF, amnistiati dal governo ugandese, aprono una nuova pagina nella loro vita. Dopo aver seguito trattamenti psicologici, sessioni di traumatizzazione e deradicalizzazione, sono stati reintegrati nella società grazie alla ONG americana Bridgeway. Questi veterani sono ora in grado di esercitare diverse professioni come cucire, cuocere al forno o persino produrre sapone liquido.
Questa amnistia fa seguito all’operazione congiunta tra Uganda e Repubblica Democratica del Congo, denominata Shujja, che ha consentito di salvare minori non accompagnati e di disarmare i combattenti delle ADF. Tra i 75 amnistiati ci sono congolesi, ugandesi, burundesi e un tanzaniano.
È importante sottolineare che non è la prima volta che il governo ugandese concede un’amnistia agli ex ribelli delle ADF. Lo scorso settembre, 22 combattenti avevano già beneficiato di questo processo di riabilitazione.
Bridgeway, che ha avuto un ruolo cruciale in questa reintegrazione, prevede nei prossimi giorni anche il rimpatrio degli ex ribelli congolesi ancora presenti in Uganda.
Questa iniziativa di deradicalizzazione e reintegrazione sociale degli ex ribelli dell’ADF dimostra il desiderio del governo ugandese di promuovere la pace e la stabilità nella regione. Offrendo una nuova possibilità a questi veterani, permette loro di ricostruire le proprie vite, contribuendo al tempo stesso alla ricostruzione e allo sviluppo della società.