La diaspora delle Comore privata del diritto di voto durante le elezioni presidenziali del 14 gennaio suscita indignazione e mette in discussione la credibilità del voto. Con circa 600.000 comoriani che vivono in Francia, la loro esclusione dal processo elettorale solleva interrogativi sulla democrazia e sulla rappresentatività del paese.
Questa situazione è sottolineata da personaggi della diaspora, come Said Larifou, avvocato ed ex candidato alla presidenza, esiliato in Francia dal 2019. Secondo lui, l’esclusione di una parte significativa della popolazione mette in discussione la legittimità del voto. Denuncia anche il controllo esclusivo del processo elettorale da parte del presidente Azali Assoumani, affermando che non ci sarà alcun cambiamento nelle Comore finché lui sarà al potere.
Maliza Said Soilihi, avvocato franco-comoriano, ha presentato ricorso davanti alla Corte Suprema delle Comore per rivendicare il diritto di voto per la diaspora, ma questo è stato respinto. Deplora il mancato rispetto dei diritti fondamentali e chiede semplicemente il rispetto e la garanzia dei loro diritti.
Da parte sua, Houmed Msaidié, ministro dell’Agricoltura e portavoce del governo, spiega che la Costituzione delle Comore non prevede che la diaspora possa votare alle elezioni presidenziali. Sottolinea che l’articolo 66 della Costituzione consente la rappresentanza della diaspora nell’Assemblea nazionale, ma che il voto della diaspora non è ancora tecnicamente e politicamente necessario. Chiarisce che la questione non è legata alla posizione politica della diaspora.
Nonostante questa esclusione, molti comoriani della diaspora si recano nell’arcipelago per esprimere il proprio malcontento o partecipare al voto. Ciò dimostra il loro impegno e il loro attaccamento al Paese d’origine.
Questa situazione evidenzia la necessità di rivedere le leggi elettorali al fine di includere la diaspora nel processo democratico. Il diritto di voto costituisce uno strumento essenziale per consentire a tutti i cittadini, ovunque si trovino, di partecipare alla vita politica del proprio Paese.
In conclusione, l’esclusione della diaspora delle Comore dal diritto di voto durante le elezioni presidenziali solleva interrogativi sulla democrazia e sulla rappresentatività del voto. È essenziale garantire i diritti fondamentali di tutti i cittadini e rivedere le leggi elettorali per garantire una partecipazione equa e democratica della diaspora ai processi elettorali.