Il progetto dell’Alta Diga, situato ad Assuan, ha svolto per diversi decenni un ruolo fondamentale nella protezione dell’Egitto dalla siccità e dalle inondazioni. Secondo il ministro egiziano delle risorse idriche e dell’irrigazione, Hany Sweilam, si tratta addirittura di uno dei più grandi progetti del XX secolo.
Nel 64° anniversario della posa della prima pietra dell’Alta Diga da parte del defunto presidente Gamal Abdel Nasser il 9 gennaio 1960, Hany Sweilam ha espresso la sua gratitudine a tutti coloro che hanno partecipato alla realizzazione di questo storico progetto. Ha sottolineato che l’Alta Diga è un riflesso del genio e della determinazione degli egiziani a lavorare insieme per raggiungere obiettivi comuni.
L’Alta Diga ha avuto un impatto significativo sulla sicurezza alimentare dell’Egitto garantendo una fonte d’acqua costante per l’irrigazione dei terreni agricoli. Inoltre, ha permesso di produrre grandi quantità di elettricità grazie alla centrale idroelettrica ivi installata.
Tuttavia, nonostante i numerosi benefici apportati dall’Alta Diga, alcuni esperti esprimono preoccupazione per le sue conseguenze ambientali. La costruzione della diga, infatti, ha richiesto la sommersione di vaste aree di territorio, comportando la perdita di alcuni ecosistemi e lo spostamento delle popolazioni locali.
Ciononostante, le autorità egiziane continuano a sottolineare i benefici dell’Alta Diga, soprattutto in un momento in cui il cambiamento climatico sta rendendo le risorse idriche sempre più instabili. Il progetto non solo ha garantito l’approvvigionamento idrico ed elettrico dell’Egitto, ma è servito anche da modello di sviluppo per altri paesi che affrontano le stesse sfide.
In conclusione, la Diga di Assuan rimane un progetto emblematico dell’Egitto, a testimonianza della capacità del Paese di raggiungere risultati importanti per il benessere della sua popolazione. Tuttavia, è importante continuare a valutare gli impatti ambientali e sociali di questo tipo di progetti, al fine di preservare la sostenibilità degli ecosistemi e garantire la partecipazione delle comunità locali ai processi decisionali.