Il “massacro di Shakahola”: la vicenda che ha scosso il Kenya
In Kenya, da diversi mesi, una sordida vicenda fa notizia: il “massacro di Shakahola”. In questo caso, l’autoproclamato pastore Paul Nthenge Mackenzie è accusato di terrorismo, tortura, crudeltà sui bambini, omicidio colposo e ora omicidio. Si dice che 191 seguaci della sua setta evangelica siano morti in seguito alla sua predicazione estrema.
Il “massacro di Shakahola” è venuto alla luce dieci mesi fa quando le autorità hanno scoperto i corpi di 429 persone nella foresta di Shakahola. Paul Nthenge Mackenzie predicava che il digiuno fino alla morte ci avrebbe permesso di “incontrare Gesù” prima della fine del mondo, che aveva predetto sarebbe avvenuta nell’agosto 2023. Le autopsie hanno rivelato che la maggior parte delle vittime morì di fame, mentre altre furono strangolate, picchiato o soffocato.
Dal suo arresto nell’aprile 2023, Paul Nthenge Mackenzie si è dichiarato non colpevole di tutte le accuse contro di lui. Le accuse si sono moltiplicate nel corso dei mesi e ora dovrà rispondere davanti ai tribunali dell’assassinio di questi 191 seguaci. Inoltre in questo caso vengono presi in considerazione anche 238 casi di omicidio colposo.
Il “massacro di Shakahola” ha messo in luce gravi “falle” della polizia e del sistema giudiziario keniano. In effetti, Paul Nthenge Mackenzie era stato denunciato in più occasioni per la sua predicazione estrema, ma nessuna misura era stata presa per impedire le sue azioni. Anche una commissione del Senato ha sottolineato queste “carenze” e ha chiesto riforme legali per regolamentare meglio le organizzazioni religiose.
Questa vicenda ha rilanciato anche il dibattito sul controllo delle religioni in Kenya. Il presidente William Ruto ha istituito una task force per rivedere il quadro giuridico e normativo che governa le organizzazioni religiose. Tuttavia, i precedenti tentativi di regolamentazione hanno incontrato una significativa opposizione, in nome della libertà religiosa.
In attesa del processo contro Paul Nthenge Mackenzie e il suo coimputato, il governo ha dichiarato che la foresta di Shakahola sarà trasformata in un “luogo della memoria” per non dimenticare quanto accaduto.
Questo tragico caso evidenzia i potenziali pericoli legati all’estremismo religioso e solleva interrogativi sulla responsabilità delle autorità nel regolamentare le organizzazioni religiose per evitare tali tragedie. Il Kenya dovrà imparare lezioni da questo caso e mettere in atto misure più rigorose per prevenire futuri abusi.
Saperne di più :
– Articolo 1
– Articolo 2
– Articolo 3