“Emergenza sanitaria ad Arlit: crescono le preoccupazioni sulla qualità dell’acqua, inviata alle autorità la richiesta di analisi radiologiche approfondite”

Le preoccupazioni sulla qualità dell’acqua consumata dalle popolazioni di Arlit, nel nord del Niger, sono sempre più pressanti. In questa regione mineraria che da decenni ospita l’estrazione dell’uranio, la società civile di Arlit, rappresentata dalla ONG Aghir In’Man, ha recentemente attirato l’attenzione delle autorità richiedendo analisi radiologiche approfondite.

La principale fonte di preoccupazione è lo stoccaggio del cumulo di scorie, un cumulo di rifiuti minerari situato nella regione. La ONG stima che i rischi di contaminazione delle falde acquifere siano ancora più alti dopo la chiusura della miniera di Cominak. Questi rifiuti minerari contengono infatti residui della lavorazione del minerale che vengono immagazzinati all’aria aperta, il che rappresenta un pericolo reale per l’ambiente e la salute delle popolazioni locali.

Secondo Almoustapha Alhacen, presidente della ONG Aghir In’Man, le falde acquifere contaminate da questi residui si trovano a meno di otto chilometri dai bacini idrografici utilizzati dalla popolazione di Arlit. Nonostante le assicurazioni di Cominak riguardo alle misure di contenimento e di pompaggio delle falde acquifere in corso, la fiducia della società civile non c’è.

Un’altra preoccupazione sollevata dalla ONG riguarda il confronto tra la qualità dell’acqua di Arlit e quella di Agadez. Secondo un rapporto di un’azienda locale, l’acqua ad Agadez è più contaminata di quella ad Arlit, ma non sono stati resi pubblici i risultati delle analisi sulla qualità dell’acqua ad Arlit. Questa mancanza di trasparenza rafforza le domande e le preoccupazioni della società civile sulla salute delle popolazioni che consumano quest’acqua.

Di fronte a queste legittime preoccupazioni, la ONG Aghir In’Man ha inviato una lettera ai vari ministeri per richiedere analisi radiologiche approfondite. L’obiettivo è rassicurare la popolazione di Arlit e Agadez fornendo risultati concreti sulla qualità dell’acqua. Sembra infatti fondamentale che in una regione dove si sfrutta l’uranio e dove l’acqua viene distribuita senza analisi radiologiche, la sicurezza e la salute degli abitanti siano una priorità assoluta.

Di fronte a questa situazione allarmante, la Niger Water Heritage Company (Spen) prevede di inviare una missione sul posto nei prossimi giorni. Questa iniziativa rappresenta un passo nella giusta direzione per valutare la situazione e adottare misure adeguate per garantire la qualità dell’acqua e la salute delle popolazioni interessate.

In conclusione, la società civile di Arlit è legittimamente preoccupata per la qualità dell’acqua consumata dalle popolazioni della regione. I residui della lavorazione del minerale di uranio depositati all’aria aperta rappresentano un pericolo per le falde acquifere e, di conseguenza, per la salute dei residenti. Analisi radiologiche approfondite sono essenziali per dissipare i timori e prendere decisioni informate per garantire la sicurezza dell’acqua potabile nella regione.

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