“Sudan: una crisi alimentare senza precedenti mette a rischio milioni di vite”
La situazione in Sudan è diventata critica poiché la guerra tra l’esercito del generale al-Burhan e le forze di supporto rapido del generale Hemedti continua a infuriare. Dopo dieci mesi di conflitto, quasi 18 milioni di sudanesi si trovano ad affrontare una grave insicurezza alimentare, secondo il rappresentante dell’Organizzazione Mondiale della Sanità nel paese, Peter Graff.
Entro aprile si temono livelli catastrofici di fame, poiché i raccolti non saranno disponibili fino a luglio. Durante questo periodo di magra, le riserve di cereali si esauriscono e i prezzi aumentano in modo esponenziale, rendendo sempre più difficile l’accesso al cibo per le popolazioni vulnerabili.
Non è solo la fame a minacciare la popolazione, ma anche il sistema sanitario, crollato sotto il peso del conflitto. Le malattie infettive si stanno diffondendo rapidamente, con oltre un milione di casi di malaria registrati nel Paese. Si stanno diffondendo anche epidemie di colera, dengue e morbillo, peggiorando ulteriormente la terribile situazione sanitaria.
Dati allarmanti sono stati riportati da Medici Senza Frontiere nel campo profughi di Zamzam, nel Darfur, dove ogni due ore muore un bambino. L’Unicef stima addirittura che decine di migliaia di bambini potrebbero perdere la vita se non verranno adottate misure urgenti.
Con quasi 2 milioni di persone fuggite dal paese e oltre 6 milioni di sudanesi sfollati interni, i mercati hanno smesso di funzionare normalmente, provocando una grave carenza di cibo. Le popolazioni non hanno più accesso al cibo e ai mercati funzionali, aggravando così la già preoccupante crisi alimentare.
Di fronte a questa situazione disastrosa, è essenziale che la comunità internazionale adotti misure urgenti per fornire aiuti umanitari adeguati e sostenere le iniziative locali volte a risolvere questa crisi alimentare. Un’azione rapida è essenziale per salvare milioni di vite ed evitare una catastrofe umanitaria ancora più grande.