Sotto un sole cocente, il governo del Sud Sudan ha annunciato martedì la riapertura delle scuole la prossima settimana, dopo una chiusura di due settimane a causa del caldo estremo che attanaglia l’intero paese.
I ministeri della Sanità e dell’Istruzione hanno affermato che le temperature dovrebbero gradualmente scendere con l’inizio della stagione delle piogge nei prossimi giorni.
Negli ultimi anni il Sud Sudan ha subito gli effetti negativi del cambiamento climatico, con ondate di caldo estremo, inondazioni e siccità segnalate in diverse stagioni.
Durante l’ondata di caldo della scorsa settimana, il paese ha registrato temperature fino a 45 gradi Celsius (113 Fahrenheit).
Agli insegnanti è stato chiesto di limitare le attività all’aperto al mattino o al chiuso, ventilare le aule, fornire acqua durante l’orario scolastico e monitorare i bambini per segni di esaurimento dovuti allo stress e al colpo di calore.
Il ministro della Sanità Yolanda Awel Deng ha menzionato in particolare gli stati del Bahr El-Ghazel settentrionale, Warrap, Unity e dell’Alto Nilo come le aree più colpite.
Gli istituti di istruzione superiore sono rimasti aperti.
In alcune zone rurali, le scuole hanno continuato a funzionare nonostante gli avvertimenti del ministero dell’Istruzione.
L’impatto dei cambiamenti climatici sulle popolazioni e sulle infrastrutture sta diventando sempre più evidente ed è diventato urgente trovare soluzioni sostenibili per affrontare queste sfide ambientali. Le autorità locali e la comunità internazionale devono raddoppiare i loro sforzi per mitigare gli effetti del cambiamento climatico e proteggere le generazioni future. Una maggiore consapevolezza e azioni concrete sono essenziali per preservare l’ambiente e garantire un futuro sicuro e sano per tutti.