Oggi, al centro del dibattito politico in Nigeria, c’è una questione spinosa: la proposta di una tassa sulla sicurezza informatica che sta provocando un’ondata di malcontento tra la popolazione. Il senatore del Distretto Sud di Borno, intervenendo al programma “Politics Today” di Channels Television, ha espresso preoccupazione per la tassazione che potrebbe aumentare ulteriormente il carico fiscale sui nigeriani.
Nel corso del suo intervento il senatore ha sottolineato l’ingiustizia di imporre tasse aggiuntive senza un concomitante aumento del reddito di cittadinanza. Ha dichiarato: “Non possiamo sottoporre le persone a tasse aggiuntive quando le loro fonti di reddito non vengono ampliate, quando non progrediscono. Non sono uno di quelli che sostengono la tassazione indiscriminata dei cittadini”.
Il Parlamento, di cui è membro il senatore Ndume, ha recentemente apportato emendamenti alla legge sulla sicurezza informatica. Sebbene in generale sostenga questa legge, il senatore Ndume ha apertamente espresso il suo rammarico per non essersi accorto di una disposizione particolare che ritiene penalizzante per i nigeriani.
Ha detto: “Ho sostenuto l’emendamento alla legge sulla sicurezza informatica, ma non sono d’accordo con i dettagli. Non sto cercando di sottrarmi alle mie responsabilità. Abbiamo problemi di criminalità informatica che dobbiamo risolvere e il governo deve migliorare la legislazione in questo campo”. area Se avessi saputo che un provvedimento avrebbe comportato un aumento dei costi per i clienti o per i nigeriani, non avrei accettato.
Il senatore Ndume ha sottolineato che attribuire la colpa solo ai legislatori sarebbe ingiusto, suggerendo che anche le organizzazioni della società civile e i sindacati dovrebbero individuare le lacune durante le consultazioni pubbliche.
Con una circolare del 6 maggio 2024, la Banca Centrale ha ordinato alle banche commerciali, agli operatori di portafogli mobili e ai fornitori di servizi di pagamento di riscuotere un’imposta per il Fondo nazionale per la sicurezza informatica (NCF), gestito dall’Ufficio del Consigliere per la Sicurezza Nazionale.
La decisione ha scatenato un’ondata di critiche, con i sindacati che minacciano di lanciare proteste a livello nazionale se non verrà revocata.
In definitiva, questa controversia sulla tassa sulla sicurezza informatica evidenzia l’importanza della trasparenza e del dialogo tra tutte le parti interessate coinvolte. È necessario trovare un equilibrio tra la tutela degli interessi nazionali nella sicurezza informatica e il rispetto dei diritti e dei mezzi dei cittadini. Solo un approccio concertato e inclusivo consentirà di trovare soluzioni giuste ed equilibrate per tutta la società nigeriana.