**L’improbabile riavvicinamento tra Egitto e Iran: una nuova era diplomatica?**
Da decenni i rapporti tra Egitto e Iran sono segnati da una serie di tensioni e diffidenze. Tuttavia, un barlume di speranza sembra aprirsi all’orizzonte con la possibilità della presenza di Sisi ai funerali. Il presidente iraniano Raisi ha espresso interesse a migliorare i legami con l’Egitto, che da tempo considera l’Iran una minaccia alla sua sicurezza.
Le radici delle tensioni tra questi due paesi risalgono alla rivoluzione iraniana del 1979, che portò a profonde divisioni. L’accoglienza dello Scià da parte dell’Egitto dopo la rivoluzione complicò ulteriormente le relazioni. Le preoccupazioni dell’Egitto circa la diffusione dello sciismo in un paese a maggioranza sunnita, così come le obiezioni di Israele ai legami egiziano-iraniani a causa del programma nucleare di Teheran, sono stati i principali ostacoli allo stabilimento di relazioni ufficiali.
Tuttavia, sono stati avviati colloqui bilaterali per ripristinare i legami ufficiali, principalmente attraverso la mediazione dell’Iraq. L’analista politico Steve Parker ha osservato che le preoccupazioni per la sicurezza nazionale dell’Egitto riguardo alle azioni israeliane a Rafah potrebbero convergere con gli interessi di Teheran. Questo approccio pragmatico alle relazioni internazionali, basato sul principio che “il nemico del mio nemico è mio amico”, potrebbe essere al centro delle nuove strategie diplomatiche dei due Paesi.
Mentre lo spettro della Guerra Fredda in Medio Oriente incombe ancora sulla regione, l’idea di una cooperazione tra Egitto e Iran può sembrare audace, se non rischiosa. Tuttavia, le mutevoli dinamiche del Medio Oriente, segnate da nuove questioni geopolitiche e da equilibri di potere fluttuanti, rendono questa prospettiva intrigante.
La possibilità di un riavvicinamento tra Egitto e Iran potrebbe inaugurare una nuova era diplomatica nella regione? Solo il futuro ce lo dirà. Ma una cosa è certa: interessi comuni e sfide condivise potrebbero benissimo modellare il futuro delle relazioni tra questi due attori chiave in Medio Oriente.