La vicenda politica che agita attualmente la scena congolese è quella dell’elezione della carica definitiva dell’Assemblea nazionale e dell’azione legale prevista dal deputato Willy Mishiki per chiederne l’annullamento. Questo approccio evidenzia una profonda disfunzione durante il processo elettorale, evidenziando irregolarità e violazioni della Costituzione.
Willy Mishiki, deputato del Nord Kivu, sostiene che la carica provvisoria dell’Assemblea nazionale avrebbe oltrepassato le sue prerogative convocando la plenaria per l’elezione della carica definitiva, anche se era all’esame una richiesta di Mbusa Nyamwisi. Secondo lui, questo fallimento dimostra il mancato rispetto del principio della separazione dei poteri, fondamentale per il buon funzionamento di qualsiasi istituzione democratica.
È fondamentale sottolineare che la violazione della Costituzione e delle leggi non può essere tollerata, soprattutto all’interno di un’istituzione che dovrebbe essere il pilastro della democrazia. La democrazia, infatti, si fonda sul rispetto scrupoloso delle regole e delle procedure stabilite, senza le quali perde tutta la sua legittimità.
La richiesta di Willy Mishiki di annullare l’elezione della carica definitiva evidenzia la necessità di garantire l’integrità dei processi elettorali e il rispetto dei principi democratici essenziali. Le istituzioni devono garantire trasparenza ed equità, al fine di preservare la fiducia dei cittadini nel sistema politico.
In definitiva, questo caso evidenzia l’importanza cruciale del buon governo e dello stato di diritto nella costruzione di una società giusta e democratica. Speriamo che questa azione legale faccia luce sulle irregolarità osservate durante l’elezione dell’ultima carica dell’Assemblea Nazionale, affinché la democrazia possa fiorire pienamente nella Repubblica Democratica del Congo.