Sparizioni forzate in Guinea: il grido di disperazione delle famiglie degli attivisti incarcerati

Il 9 luglio 2024, due attivisti guineani, Mamadou Billo Bah e Oumar Sylla Fonikè Manguè, membri del Fronte nazionale per la difesa della Costituzione (FNDC), sono stati arrestati improvvisamente a Conakry dalle forze di sicurezza, prima di essere trasportati nei locali della polizia. Un arresto descritto come “rapimento” dagli attivisti della FNDC, di cui non si hanno più notizie. Non è stato avviato alcun procedimento legale, gettando gli avvocati e le famiglie dei detenuti in un profondo sgomento. In un recente comunicato stampa, i compagni degli attivisti imprigionati hanno espresso la loro preoccupazione e lanciato un toccante appello alle autorità guineane.

Sono trascorsi cinquantotto giorni, scanditi da paura e angoscia, senza che la minima informazione sulla sorte dei due avversari arrivasse ai loro cari. Di fronte al silenzio opprimente delle autorità, le famiglie di Mamadou Billo Bah e Oumar Sylla Fonikè Manguè hanno finalmente deciso di rompere il silenzio. Assiatou Bah, moglie di Mamadou Billo Bah, e Hawadjan Doukouré, compagno di Oumar Sylla Fonikè Manguè, hanno lanciato congiuntamente un appello al generale Mamadi Doumbouya e alle autorità governative per avere notizie dei loro cari.

“Siamo nel vuoto più completo. Non ci arrivano informazioni. Legalmente parlando non abbiamo avuto riscontri. Non abbiamo avuto la possibilità di vederli o comunicare con loro. Vorremmo conoscere le loro condizioni di detenzione, il loro stato di salute”, ha supplicato con palpabile commozione uno dei coniugi.

La mancanza di comunicazione riguardo alla sorte degli attivisti incarcerati ha portato le mogli a chiedere alla comunità internazionale di esercitare maggiori pressioni su chi detiene il potere. Per loro, questi arresti non dovrebbero essere considerati questioni personali, ma casi emblematici della lotta per le libertà individuali e collettive. Oumar Sylla Fonikè Manguè e Mamadou Billo Bah si battono infatti per i diritti di tutti i guineani.

“Oggi ogni guineano incarna Oumar Sylla Fonikè Manguè e Mamadou Billo Bah. È straziante vedere certe persone restare passive, dicendosi ‘finché la cosa non mi riguarda direttamente, non mi faccio coinvolgere’. Ma quello che è Ciò che sta accadendo è la difesa dei nostri diritti fondamentali da parte di questi due attivisti. Questi diritti conquistati con fatica ci vengono tolti ed è imperativo continuare questa lotta per garantirli”, ha sottolineato la moglie.

Di fronte al silenzio delle autorità guineane, le famiglie di Oumar Sylla Fonikè Manguè e Mamadou Billo Bah hanno deciso di sporgere denuncia in Francia contro il generale Mamadi Doumbouya per “sparizione forzata”. Questo gesto forte mira a far risuonare la loro voce oltre i confini nazionali e a ricordare al mondo intero l’importanza della difesa dei diritti umani e delle libertà individuali..

Questa vicenda mette in luce le zone grigie che permangono nel panorama politico guineano, cristallizzando le preoccupazioni e le aspettative di un intero popolo in cerca di giustizia e trasparenza. L’appello delle famiglie degli attivisti scomparsi risuona come un appello alla solidarietà e alla vigilanza, invitando tutti a mobilitarsi per difendere i valori democratici e i diritti fondamentali, inalienabili per ogni società giusta ed equa.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *