Recentemente sono emersi sviluppi significativi nella causa legale tra l’ex presidente Donald Trump e i suoi coimputati nello stato della Georgia. Giovedì scorso, un giudice della Corte Superiore della contea di Fulton, in Georgia, ha deciso di respingere tre dei capi di imputazione relativi a una cospirazione per ribaltare i risultati delle elezioni presidenziali del 2020 in questo stato meridionale degli Stati Uniti.
La decisione del giudice Scott McAfee ha portato all’archiviazione di due capi d’accusa contro Donald Trump, riducendo il numero totale delle accuse contro di lui a otto in Georgia. Tuttavia, il magistrato ha rifiutato di archiviare l’intero atto d’accusa, che accusa l’ex presidente repubblicano e i suoi alleati di racket e altri reati.
Tra le accuse respinte c’erano quelle relative alla presentazione di falsi certificati elettorali a un tribunale federale, sostenendo che Trump aveva vinto le elezioni in Georgia, nonostante fosse stato sconfitto dal democratico Joe Biden con un distacco di circa 12.000 voti. Il giudice McAfee ha sostenuto che, ai sensi della clausola di supremazia della Costituzione, i pubblici ministeri statali non possono perseguire i crimini federali.
Il caso della Georgia è stato congelato da una corte d’appello in attesa della sentenza su una mozione presentata da Trump e dai suoi coimputati per squalificare Fani Willis, il procuratore distrettuale della contea di Fulton che ha presentato le accuse. Lo scorso marzo, il giudice McAfee ha respinto un tentativo di squalificare Willis dopo che erano state rese pubbliche le rivelazioni di una relazione romantica tra lei e un pubblico ministero speciale da lei assunto.
Nonostante questi sviluppi, la strada legale da percorrere resta piena di insidie per Donald Trump e i suoi coimputati. Le prove, come una registrazione audio in cui Trump ha chiesto a un alto funzionario elettorale della Georgia di “trovare” abbastanza voti per ribaltare il risultato, supportano l’accusa. Un totale di diciotto coimputati sono stati incriminati in Georgia insieme a Trump per racket e altre accuse, tra cui il suo ex avvocato personale Rudy Giuliani e l’ex capo dello staff della Casa Bianca Mark Meadows.
Sebbene alcuni dei suoi coimputati abbiano raggiunto accordi e si dichiareranno colpevoli di accuse minori, la posizione di Trump rimane poco chiara. Condannato in un separato procedimento penale a New York lo scorso maggio per aver falsificato documenti aziendali per nascondere un pagamento in denaro a un’attrice di film per adulti, l’ex presidente deve affrontare anche l’accusa federale di cospirazione per rovesciare i risultati delle elezioni del 2020, senza che sia stata fissata una data del processo Ancora.
Questi recenti sviluppi giuridici evidenziano l’importanza e la complessità dei procedimenti legali riguardanti le accuse di manipolazione elettorale e comportamento criminale. Mentre il caso continua a svolgersi nell’arena legale, una conclusione definitiva deve ancora essere scritta.