Nel mondo ecclesiastico le decisioni politiche e dottrinali possono talvolta provocare scossoni notevoli. È ciò che ha sperimentato recentemente l’ex vescovo della Chiesa metodista unita della Nigeria, John-Wesley Yohanna. Le sue dimissioni ne sono la prova più tangibile. Dopo aver servito come vescovo per quasi 12 anni, ha preso la difficile decisione di lasciare l’UMCN a causa dell’accettazione della comunità LGBTQ all’interno della Chiesa durante l’ultima Conferenza Generale.
In una dichiarazione schietta, l’ex vescovo espone il suo punto di vista su questa delicata questione. Secondo lui l’omosessualità va contro gli insegnamenti tradizionali della Bibbia e della Chiesa. Insiste sul fatto che, fin dai suoi primi anni nella fede cristiana, non si è mai posta la questione del riconoscimento dell’omosessualità. La Bibbia stessa, nel libro della Genesi, stabilisce chiaramente il matrimonio come l’unione tra un uomo e una donna. Per mons. Yohanna questi principi intangibili sono al centro della sua fede e della sua comprensione della moralità cristiana.
All’ultima Conferenza Generale, con sgomento del vescovo Yohanna e di molti membri della Chiesa metodista nigeriana, è stata approvata la decisione di riconoscere la comunità LGBTQ. Di fronte a questo sviluppo, l’ex vescovo ha preso la coraggiosa decisione di dimettersi dal suo incarico. Ha espresso la convinzione che le leggi del suo paese hanno la precedenza su qualsiasi altra legge o dottrina e che non può rimanere affiliato a una chiesa che ha legalizzato una pratica contraria alle sue convinzioni e alle leggi nazionali.
Inoltre, sono circolate voci infondate sul presunto coinvolgimento di mons. Yohanna nell’espulsione di un vescovo dello Zimbabwe da parte dei servizi di immigrazione nigeriani. Mons. Yohanna ha negato fermamente qualsiasi coinvolgimento in questo incidente. Egli ha sottolineato di non essere nemmeno a conoscenza della presenza del vescovo dello Zimbabwe nel Paese e di non avere alcun interesse a fare del male a chiunque non condivida le sue convinzioni. Ha parlato anche di tensioni personali con un individuo che ha diffuso queste false accuse, legate a contrasti interni alla Chiesa.
In conclusione, la storia del vescovo Yohanna evidenzia le sfide che le chiese devono affrontare su questioni sociali controverse. La sua decisione di dimettersi a causa di differenze dottrinali sottolinea l’importanza delle convinzioni personali nella leadership religiosa. Allo stesso tempo, le false accuse contro di lui evidenziano i conflitti interni e le questioni che possono sorgere all’interno delle istituzioni religiose. Questa storia invita a riflettere sulla complessità delle questioni di fede, moralità e potere all’interno delle comunità religiose di tutto il mondo.