Fatshimetrie, 23 settembre 2024 (FAT).- Un’iniziativa epocale ha visto la luce questo lunedì presso l’Università di Kinshasa, segnando un importante passo avanti nel campo dell’assistenza sanitaria nella Repubblica Democratica del Congo. Gli operatori sanitari, medici e infermieri, hanno infatti partecipato ad un pre-forum dedicato alle cure palliative, evidenziando così l’importanza cruciale di questa specialità nel settore medico congolese.
All’origine di questa formazione, la dottoressa Françoise Cerexhe, accompagnata dal professor dottor Mashinda, ha evidenziato una lacuna significativa nella formazione del personale medico e paramedico in materia di cure palliative. L’urgenza della situazione ha quindi motivato la creazione di un’associazione dedicata alla formazione continua del personale sanitario, evidenziando così l’urgente necessità di colmare questa lacuna.
Durante questa formazione, i partecipanti hanno avuto accesso a moduli approfonditi sulle cure palliative, evidenziando le principali questioni di sofferenza come l’eutanasia e la chemioterapia. Particolare enfasi è stata posta sull’autonomia delle persone in fin di vita, che purtroppo incontrano difficoltà nell’accedere a cure adeguate. La morfina, un elemento essenziale per le cure palliative contro il cancro, è tuttavia di difficile accesso in tutto il Paese, contribuendo a un’inadeguata gestione del dolore tra i pazienti.
Questa formazione, svolta dall’Associazione nazionale congolese di cure palliative, prefigura il lancio di un primo simposio nazionale sulle cure palliative nella RDC. Con il tema “Insieme, implementiamo le cure palliative nella RDC”, questo evento, previsto per martedì 24 settembre 2024, promette di aprire nuove prospettive nella cura generale dei pazienti in fase terminale in tutto il Paese.
Questo approccio pionieristico fa parte del desiderio di miglioramento continuo delle pratiche mediche nella Repubblica Democratica del Congo, evidenziando l’importanza cruciale delle cure palliative nel percorso di cura del paziente. Speriamo che queste iniziative si moltiplichino e contribuiscano a un miglioramento significativo della qualità della vita delle persone in situazioni di fine vita.