Il veemente discorso di Félix Tshisekedi all’Assemblea generale delle Nazioni Unite sul sostegno del Ruanda al gruppo ribelle M23 ha suscitato seria preoccupazione per la situazione nell’est della RDC. Definendo l’M23 un “gruppo terroristico” e denunciando il ruolo destabilizzante del Ruanda, il presidente congolese ha evidenziato una crisi umanitaria senza precedenti, che colpisce milioni di sfollati interni.
L’appello di Tshisekedi alla comunità internazionale affinché condanni fermamente le azioni del Ruanda e imponga sanzioni mirate evidenzia l’urgenza di un’azione concertata per ripristinare la pace nella regione. Le recenti iniziative diplomatiche, come i colloqui di Luanda, sono lodevoli, ma non dovrebbero oscurare la necessità di un’azione immediata per porre fine alla violenza.
La tabella di marcia risultante dal processo di Luanda deve essere attuata senza indugio per preservare la sovranità e l’integrità territoriale della RDC. Il Programma di disarmo, smobilitazione, ripresa e stabilizzazione della comunità (PDDRCS) è fondamentale per disarmare e reintegrare i combattenti nelle regioni a rischio di conflitto.
Insistendo sulla necessità di prevenire future atrocità, Tshisekedi ha sottolineato l’importanza della giornata del 2 agosto, dedicata alla memoria delle vittime di “Géno-Cost”. Questa commemorazione consentirà alla nazione congolese di confrontarsi con il suo passato doloroso e di rafforzare la sua determinazione ad evitare tragedie simili in futuro.
Il presidente congolese ha inoltre sottolineato che il terrorismo rappresenta una seria minaccia alla pace e alla sicurezza nella regione e ha riaffermato l’impegno della RDC a lavorare per una pace duratura. La necessità di porre fine al sostegno del Ruanda all’M23 e di promuovere la riconciliazione e la ricostruzione nella parte orientale della RDC rimane fondamentale per garantire un futuro stabile e prospero a tutti i congolesi.
Infine, l’appello di Tshisekedi all’azione internazionale per affrontare questa crisi umanitaria e di sicurezza dimostra la sua determinazione a difendere gli interessi del suo Paese e a lavorare per una stabilità regionale duratura.