La regione di Lufuna, situata nel cuore della provincia di Kwango, porta ancora le cicatrici degli attacchi mortali perpetrati dai miliziani Mobondo. Le recenti incursioni, dal 6 al 12 dicembre 2024, hanno seminato caos e distruzione, lasciando dietro di sé un paesaggio di desolazione. Quasi 150 case sono state ridotte in cenere, cinque ponti strategici distrutti e una ONG locale ha denunciato il metodico saccheggio dei villaggi colpiti.
Il bilancio delle vittime è altrettanto allarmante: 170 morti, 117 feriti e più di 10.000 persone, ovvero 679 famiglie, hanno dovuto abbandonare le proprie case per sfuggire alla violenza. Tra questi sfollati ci sono donne incinte, bambini e intere famiglie, costrette a cercare rifugio in zone ritenute più sicure come la città di Popokaba. Le loro condizioni di vita, descritte come precarie, sottolineano l’urgenza di una risposta umanitaria rapida ed efficace.
Gli scontri tra i miliziani di Mobondo e le forze armate della RDC non hanno fatto altro che alimentare il fuoco del terrore. La repressione attuata dall’esercito ha portato alla neutralizzazione di numerosi aggressori, ma a costo della vita di soldati congolesi. La popolazione, presa nel mezzo di questa spirale di violenza, è stata costretta a fuggire in massa, abbandonando la propria terra e i propri mezzi di sussistenza.
La psicosi che regna nella regione ha paralizzato le attività economiche e sociali, gettando le comunità in un profondo disagio. Le città di Popokaba e Kasongolunda, occupate da sfollati in cerca di sicurezza, stanno lottando per far fronte a questo massiccio afflusso di popolazioni sradicate. La ricostruzione si preannuncia lunga e difficile, mentre la paura continua a tormentare le menti di coloro che sono sopravvissuti all’orrore.
Popokaba, già segnata dalle violenze del passato, si ritrova a confrontarsi ancora una volta con l’orrore delle milizie Mobondo. La provincia di Kwango, già ferita da queste violenze, spera di poter riconquistare la pace e la stabilità che le sono state così crudelmente strappate. È urgente che siano messe in atto misure concrete e durature per proteggere le popolazioni vulnerabili e ripristinare un clima di sicurezza e fiducia. La lotta all’insicurezza e al terrorismo deve essere condotta in modo coordinato ed efficace, affinché gli abitanti di queste regioni possano finalmente sperare in un futuro più sereno.
La situazione a Kwango è sintomatica delle sfide che la RDC deve affrontare, un paese ricco di risorse naturali ma afflitto da conflitti ricorrenti e instabilità cronica. È fondamentale che la comunità internazionale fornisca sostegno alle autorità congolesi per affrontare queste sfide umanitarie e di sicurezza e per porre fine alle sofferenze delle popolazioni civili prese in ostaggio dalla violenza e dalla paura..
In attesa di giorni migliori, la popolazione di Kwango resta fiduciosa nella capacità della comunità nazionale e internazionale di lavorare insieme per restituire pace e dignità agli abitanti di questa martoriata regione. Solidarietà e compassione devono guidare le nostre azioni, affinché le devastazioni delle milizie Mobondo non lascino cicatrici indelebili su questa terra generosa e piena di promesse.