Nel contesto attuale della città di Beni, sembra emergere un problema preoccupante, evidenziando situazioni allarmanti. Testimonianze, infatti, riportano la convivenza di minorenni con soldati negli accampamenti militari lungo la strada che porta all’aeroporto nazionale di Mavivi. Questa pratica, che va avanti da tre mesi, solleva legittime preoccupazioni all’interno della comunità locale.
I residenti dei quartieri Nzuma, Matembo e Mavivi esprimono il loro sgomento per questa preoccupante realtà. I genitori riferiscono che le loro figlie di età compresa tra i 13 e i 16 anni si ritrovano a convivere con i soldati, alcune addirittura trascorrendo intere notti in questi campi e talvolta abbandonando gli studi. Le conseguenze di queste relazioni illecite sono dannose sia sul piano morale che in termini di protezione dei minori.
Le autorità civili locali, di fronte a questa delicata situazione, sollecitano le autorità militari a intervenire per porre fine a queste azioni che compromettono la sicurezza e il benessere dei bambini coinvolti. La protezione dei giovani deve essere una priorità assoluta ed è imperativo adottare misure concrete per arginare questo fenomeno inaccettabile.
Il portavoce dell’esercito a Beni, il colonnello Mack Hazukayi, ha affermato che la gerarchia militare non è stata informata di queste pratiche e ha sottolineato che l’esercito ha regole severe per quanto riguarda i rapporti con i minori. Ha tuttavia assicurato che ogni denuncia ufficiale sarà seguita da un’indagine rigorosa e che, se necessario, verranno adottate sanzioni.
È essenziale che vengano intraprese rapidamente azioni correttive per prevenire futuri incidenti e proteggere le giovani ragazze vulnerabili nella regione. La lotta contro ogni forma di sfruttamento dei minori deve essere portata avanti con fermezza e determinazione, al fine di garantire un ambiente sicuro e salubre per tutti i membri della comunità.